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Taranto

La Cgil prepara la mobilitazione per “Democrazia al lavoro”: “Paese in difficoltà, servono scelte per le persone, non per gli armamenti”

In vista della manifestazione nazionale del 25 ottobre a Roma, il sindacato ha riunito delegati, studenti e pensionati nel Salone della Provincia. D’Arcangelo e Bucci: “Sanità e istruzione penalizzate, aumentano diseguaglianze e povertà anche tra chi lavora”

TARANTO - In vista della manifestazione nazionale “Democrazia al lavoro”, indetta dalla Cgil per il 25 ottobre a Roma, la segreteria territoriale di Taranto ha organizzato una grande assemblea unitaria nel Salone di rappresentanza della Provincia, alla presenza di delegate e delegati dei luoghi di lavoro, studenti e pensionati.

L’incontro ha rappresentato un momento di confronto e mobilitazione in preparazione alla giornata romana, con interventi che hanno posto al centro i temi del lavoro, della pace e della giustizia sociale.

Il segretario generale della Cgil Taranto, Giovanni D’Arcangelo, ha aperto i lavori con una relazione che ha denunciato le politiche di austerità previste nella legge di Bilancio, accusate di “penalizzare sanità, istruzione e servizi pubblici”. D’Arcangelo ha sottolineato anche il “blocco di fatto degli aumenti salariali e pensionistici”, evidenziando come tali misure aggravino la condizione delle famiglie e accrescano la distanza tra ricchi e poveri.

Le conclusioni sono state affidate alla segretaria generale della Cgil Puglia, Gigia Bucci, che ha ribadito la necessità di una mobilitazione ampia e partecipata. “Il percorso delle assemblee – ha dichiarato – serve a costruire una risposta collettiva a un disagio reale. La premier continua a dire che il Paese cresce, ma la verità è che la condizione materiale delle persone è peggiorata: oggi è povero anche chi un lavoro ce l’ha”.

Nel suo intervento, Bucci ha richiamato anche le criticità della sanità pubblica, il mancato rinnovo dei contratti e il ruolo dello Stato nelle politiche sociali, denunciando che “le risorse della manovra vengono spostate su armamenti e soggetti privati, invece che su servizi e diritti”.

La giornata si è chiusa con un forte invito alla partecipazione alla manifestazione del 25 ottobre, che sarà, secondo la Cgil, “un momento di democrazia, lavoro e dignità per riportare al centro i bisogni reali dei cittadini e delle lavoratrici e dei lavoratori italiani”.

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