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Bari
13 Ottobre 2025 - 14:10
BARI - Sarà una inaugurazione nel segno della cultura e della pace quella che martedì 14 ottobre darà ufficialmente il via alla XVII edizione di “Anima Mea”, il festival che da anni unisce la musica antica e contemporanea in un dialogo tra epoche, emozioni e linguaggi. Con il tema “Cessate il fuoco”, l’edizione 2025 si apre a Bari con un doppio appuntamento dedicato al potere rigenerante dell’arte contro ogni forma di guerra.
Alle 18.30, al Museo Archeologico, il Premio Strega Mario Desiati presenterà il suo romanzo Malbianco (Einaudi) in un incontro con Toni De Mario, impreziosito dalle letture dell’attrice Nunzia Antonino, che accompagnerà tutti gli altri appuntamenti baresi del festival. La serata proseguirà alle 20.30 nella chiesa di Santa Scolastica con il concerto “Postales de mi tierra”, un viaggio musicale tra le radici e le nostalgie dell’Argentina interpretato dall’Ensemble Voz Latina, formato dal soprano Maria Luciana Elizondo, dal tenore e percussionista Leonardo Moreno, dal chitarrista Eduardo Egüez, dal basso Piermarco Viñas e dal contraltista e direttore Maximiliano Baños.
Il concerto verrà replicato il 15 ottobre a Bisceglie e il 16 ottobre a Palo del Colle, per poi proseguire in altre tappe pugliesi come Andria e Sannicandro di Bari, a conferma della natura itinerante di un festival che da diciassette anni intreccia musica, storia e territori.
Sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Puglia e dai Comuni di Bari, Palo del Colle e Sannicandro di Bari, con il patrocinio di Rai Puglia, il festival propone 20 concerti fino all’11 dicembre, per un totale di 10 produzioni che vedranno impegnati 46 artisti provenienti da 12 Paesi d’Europa e d’America.
La rassegna è stata presentata nel Comune di Bari dal direttore artistico Gioacchino De Padova, insieme agli assessori Paola Romano, Sabrina Piccininni e Gianfranco Terzo.
«Tutti gli artisti ospiti – ha spiegato De Padova – interpreteranno musiche nate nonostante o dopo le guerre, quando oppressi e oppressori mescolano esperienze e sensibilità. La musica diventa così antidoto alla banalità del male, un linguaggio capace di far pensare e migliorare le persone, come sosteneva Leonard Bernstein».
L’assessora Paola Romano ha sottolineato il valore culturale e sociale della manifestazione: «“Anima Mea” è cresciuto nel tempo, unendo diversi Comuni e produzioni internazionali. Da Bari parte un appello alla pace e al confronto, attraverso la musica e la letteratura. Il nostro obiettivo è garantire un sostegno stabile e triennale a un festival che contribuisce a farci guardare il mondo con occhi nuovi».
Il calendario di “Anima Mea” 2025 proseguirà con l’Ensemble Concerto Soave di Marsiglia, in programma il 20 ottobre a Sannicandro, con il progetto “Venite, Exultemus!” dedicato ai mottetti francesi del Seicento e Settecento.
Seguiranno gli appuntamenti con la Compagnia Astrolabi dalla Catalogna, in scena il 24 ottobre ad Andria, il 25 a Bisceglie e il 26 a Palo del Colle, e con l’Ensemble ‘400 di Genova, che renderà omaggio alla scrittrice umanista Cristine de Pizan il 31 ottobre a Bisceglie e l’1 novembre ad Andria.
Il 14 e 15 novembre, l’Ensemble Baroque Lumina di Firenze esplorerà il Settecento tra scuole veneziana e toscana. A seguire, il 18 e 19 novembre, l’Ensemble Orfeo Futuro e Nunzia Antonino proporranno un percorso tra Seicento e contemporaneo, con testi di Pasolini e Calvino e musiche del compositore in residence Gianvincenzo Cresta.
A novembre spazio anche alle Sonate a tre del Settecento europeo con l’Arianna Art Ensemble (28 a Bari, 29 a Sannicandro, 30 a Palo del Colle) e all’Helsinki Baroque Orchestra, che eseguirà Bach il 2 dicembre a Bari e il 3 a Palo del Colle.
La parte finale del festival sarà dedicata alla musica da camera, con il trio formato da Francesco D’Orazio, Ludovica Rana e Liubov Gromoglasova, in programma il 7 dicembre a Sannicandro, e la chiusura affidata al violoncellista argentino Jorge A. Bosso, che l’11 dicembre a Bari metterà a confronto Bach e la contemporaneità.
Con un viaggio che attraversa secoli, generi e confini, “Anima Mea” conferma la sua vocazione: essere un festival della riflessione e della bellezza, dove la musica diventa ponte tra passato e futuro, capace di unire popoli e sensibilità nel nome dell’arte e della pace.
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