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Otranto
07 Ottobre 2025 - 09:43
OTRANTO - Nuovo colpo contro la pesca illegale nelle acque del Salento. I Finanzieri della Sezione Operativa Navale di Otranto, coordinati dal Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza, hanno intercettato in mare un peschereccio sorpreso per la seconda volta in meno di un anno a esercitare pesca a strascico in un’area vietata.
L’operazione si inserisce nei controlli disposti nell’ambito delle attività di polizia economico-finanziaria e di tutela ambientale, finalizzate a garantire il rispetto delle normative sulla pesca e la salvaguardia degli ecosistemi marini. Durante l’intervento, i militari hanno fermato l’imbarcazione e accertato la violazione delle regole che disciplinano le distanze e le modalità di pesca.
A carico dell’equipaggio sono state elevate sanzioni amministrative per un totale di 4.000 euro e sequestrate le reti utilizzate per l’attività illegale. Dagli accertamenti successivi è emerso che il comandante del peschereccio aveva già commesso in passato due gravi infrazioni, un elemento che ha indotto le autorità competenti ad applicare la sospensione della licenza di pesca e delle funzioni di comando.
Ulteriori verifiche hanno permesso di accertare che la società armatrice del peschereccio era beneficiaria di un contributo del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca (FEAMP). In seguito alla segnalazione della Guardia di Finanza, l’ente regionale competente ha disposto la revoca del finanziamento e il recupero delle somme già erogate, ritenendo l’impresa non più in possesso dei requisiti per usufruire del beneficio economico.
Nonostante i provvedimenti e il periodo di sospensione, l’imbarcazione è tornata a operare e, al termine dei controlli, è stata nuovamente sorpresa a pescare a strascico in zona interdetta, aggravando ulteriormente la posizione del comandante, che ora rischia nuove sanzioni e la revoca definitiva della licenza.
L’operazione rientra nel piano di controllo sistematico del mare Adriatico meridionale attuato dalla Guardia di Finanza, con l’obiettivo di tutelare l’ambiente e contrastare pratiche di pesca non sostenibili. La pesca a strascico in aree vietate, infatti, rappresenta una delle attività più dannose per i fondali marini, provocando la distruzione degli habitat naturali, l’alterazione degli equilibri biologici e la riduzione della biodiversità.
La Componente Aeronavale delle Fiamme Gialle, attiva 24 ore su 24 nelle acque territoriali e contigue, garantisce un presidio costante di legalità e sicurezza ambientale, intervenendo non solo contro le violazioni economiche e doganali, ma anche contro gli illeciti ambientali e la pesca abusiva, fenomeni che minacciano il patrimonio marino e la sostenibilità delle attività ittiche.
L’azione della Guardia di Finanza, sottolinea il comando operativo, mira a proteggere le risorse del mare come bene collettivo, assicurando che l’attività di pesca si svolga nel rispetto delle regole, dell’ambiente e dei diritti delle imprese che operano onestamente nel settore.
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