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Bari

Ventidue anni dall’omicidio Marchitelli: “Un ragazzo ucciso dalla mafia, simbolo di legalità”. Le foto

In piazza Umberto I a Carbonara una corona di fiori per il giovane innocente assassinato nel 2003. Le istituzioni rinnovano l’impegno per l’antimafia sociale e la tutela dei sogni dei ragazzi

BARI - Nel ventiduesimo anniversario dell’assassinio di Gaetano Marchitelli, questa mattina piazza Umberto I a Carbonara si è riempita di silenzio e memoria. Una corona di fiori deposta presso la lapide che ricorda il ragazzo è stata il gesto simbolico con cui l’amministrazione comunale di Bari ha rinnovato il tributo a una vittima innocente della criminalità organizzata.

Alla cerimonia, accanto ai genitori Vito e Francesca, erano presenti numerosi rappresentanti delle istituzioni: l’assessore comunale alla Legalità, Trasparenza e Antimafia sociale Nicola Grasso, l’assessora regionale all’Ambiente Serena Triggiani, la presidente del Municipio IV Maria Chiara Addabbo, il presidente della Fondazione di antimafia sociale Stefano Fumarulo Angelo Pansini e don Angelo Cassano, referente di Libera Puglia.

Siamo qui, come ogni anno, per rendere omaggio alla memoria di Gaetano Marchitelli – ha detto Nicola Grasso – un ragazzo di soli 15 anni che sognava di diventare ingegnere elettronico e che, in una serata d’ottobre, al termine del suo turno in pizzeria, ha visto la criminalità organizzata spegnere i suoi sogni e le sue speranze. Da allora l’amministrazione comunale si è fatta interprete dei sentimenti della comunità di Carbonara e dell’intera città per mantenere viva la memoria di un evento che 22 anni fa ha ferito al cuore Bari e per diffondere la cultura dell’antimafia sociale. Siamo qui anche per testimoniare ai genitori la vicinanza delle istituzioni in questo giorno così delicato, che ci richiama tutti a un fortissimo senso di responsabilità per costruire una società dove ogni ragazzo possa coltivare i propri progetti senza correre il rischio di perdere la vita a causa delle dinamiche criminali”.

Era il 2 ottobre 2003 quando Gaetano Marchitelli, 15 anni, lavorava in pizzeria per sostenere la famiglia e pagarsi gli studi. Intorno alle 23, un commando criminale a bordo di un’auto aprì il fuoco contro un gruppo di ragazzi fermi davanti al locale. Uno di quei colpi, destinati ad altri, colpì alla schiena Gaetano, che morì sul colpo.

La cerimonia di oggi ha voluto trasformare il ricordo in un impegno concreto, confermando che la memoria di Gaetano non è solo un atto di commemorazione ma anche una spinta verso la costruzione di una Bari più giusta e sicura, dove la legalità diventi davvero patrimonio comune e i sogni dei giovani possano trovare spazio e protezione.

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