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Bari

Restauro dei candelabri del lungomare: 2,2 milioni di euro per riportare alla luce un simbolo cittadino. Le foto

Partiti gli interventi di manutenzione straordinaria e restauro dei 197 lampioni storici. La prima tranche su 24 candelabri sarà completata entro la festa di San Nicola 2026, con conclusione complessiva prevista per aprile 2027

BARI - Sono iniziati ieri, lunedì 29 settembre, i lavori di manutenzione straordinaria e restauro dei candelabri ornamentali del lungomare di Bari, con l’obiettivo di restituire piena funzionalità e valore estetico a uno degli elementi più iconici della città. Gli interventi, affidati alla Saulle Impianti S.r.l., sono finanziati attraverso due contratti attuativi dell’accordo quadro per un importo complessivo di 2,2 milioni di euro, a valere sul PN Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027 nell’ambito dell’Azione 2.2.1.1 “Rinnovo infrastrutture pubbliche, illuminazione pubblica Smart Lighting” – Priorità 2 “Sostenibilità ambientale” – Operazione multi-intervento BA2.2.1.1.A “Smart Lighting”.

Le operazioni sono partite dai candelabri collocati all’altezza della spiaggia cittadina di Pane e Pomodoro e riguarderanno progressivamente, con modalità specifiche per ogni manufatto, tutti gli elementi esistenti fino al piazzale Cristoforo Colombo, nei pressi del porto. Gli interventi si concentrano soprattutto sui manufatti segnalati come maggiormente critici in termini di sicurezza e stabilità, secondo le indagini condotte nei mesi scorsi da due restauratrici specializzate incaricate dal Comune.

Come richiesto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, l’amministrazione ha scelto due professioniste esperte rispettivamente nel restauro di materiali e manufatti in metallo e leghe e di materiali lapidei e musivi. Le consulenze hanno permesso di catalogare i candelabri e stabilire una scala di priorità.

Su un totale di 197 candelabri, circa un terzo necessita di una rifunzionalizzazione complessiva. Sui primi 24 sono già state avviate le operazioni di smontaggio, catalogazione, trasporto, manutenzione straordinaria e successivo rimontaggio, oltre alla sistemazione dei basamenti in pietra. Per ogni lampione considerato in condizioni critiche è previsto lo smontaggio completo e la valutazione delle singole componenti, dalla base ai bracci. Le parti recuperabili saranno restaurate, mentre quelle da sostituire saranno inviate in fonderia e ricostruite fedelmente utilizzando gli stampi dei lampioni monumentali a disposizione dell’amministrazione. Per gli esemplari a rischio di staticità sarà sostituita anche l’anima in ferro con un palo in acciaio saldato al basamento in muratura.

Per gli elementi in condizioni migliori si procederà a un intervento di restyling non strutturale, a partire dalla verniciatura. Il progetto prevede anche la sostituzione dei corpi illuminanti con lampade a led di ultima generazione, a risparmio energetico e telecontrollate. La prima tranche di lavori sui 24 candelabri sarà completata entro la festa di San Nicola 2026, mentre il termine complessivo degli interventi finanziati è fissato ad aprile 2027.

Una storia lunga quasi un secolo

I 197 lampioni in ghisa nera che punteggiano i tre chilometri del lungomare, dall’ingresso del porto fino a Pane e Pomodoro, sono da decenni uno dei simboli più riconoscibili di Bari, protagonisti di cartoline, fotografie e dipinti. Furono installati durante la costruzione del waterfront cittadino voluto da Araldo di Crollalanza, che utilizzò i tufi della cosiddetta “cava del prete” per realizzare la passeggiata.

I lavori si svolsero tra il 1929 e la metà degli anni 30, quando le lanterne illuminavano persino l’ingresso monumentale della Fiera del Levante. Ma la seconda guerra mondiale interruppe presto questa immagine: l’industria bellica requisì il metallo e i lampioni vennero smantellati, lasciando il lungomare privo di illuminazione fino al termine del conflitto.

Nel 1949 una sottoscrizione cittadina permise di avviare il ripristino degli amati lampioni: ne furono ricostruiti subito 21, mentre ci volle circa un decennio per completare gli altri 176. Nel 1962 le lampade sferiche originarie furono sostituite con quelle cilindriche attuali, grazie al lavoro dell’azienda barese Officina Fonderia F. Corazza, diretta dal commendatore Francesco Carrozza, il cui marchio è ancora oggi inciso sui basamenti.

La notte di Capodanno del 1980 una violenta mareggiata devastò il lungomare spostando blocchi di pietra e lampioni di parecchi metri. Alcuni furono distrutti, ma grazie alla stessa fonderia Corazza, che conservava ancora i calchi originali, poterono essere riprodotti fedelmente.

Oggi questo nuovo intervento di restauro intende proteggere e valorizzare un patrimonio storico e architettonico che ha accompagnato per quasi un secolo la vita dei baresi, restituendo ai candelabri il loro ruolo di protagonisti della passeggiata sul mare.

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