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Melpignano

In migliaia per la Notte della Taranta: musica, memoria e pace sotto lo stesso cielo. Le foto

Il concertone 2025 si è aperto con l’omaggio a Pippo Baudo e un viaggio musicale firmato dal maestro concertatore David Krakauer

MELPIGNANO - Melpignano ha ospitato l’edizione 2025 della Notte della Taranta, il più grande festival musicale popolare del Mezzogiorno, capace di richiamare migliaia di spettatori da tutta Italia e dall’estero. Nel piazzale dell’ex Convento degli Agostiniani è andato in scena il concertone finale, quest’anno racchiuso sotto il tema “Sotto lo stesso cielo”.

La serata si è aperta alle 21.20 con un momento di profonda commozione. Il palco ha reso omaggio a Pippo Baudo, scomparso una settimana fa all’età di 89 anni, ricordato come “maestro della tv” e figura centrale della cultura popolare italiana.

La direzione artistica è stata affidata al maestro concertatore David Krakauer, clarinettista e compositore di fama internazionale, che ha guidato una notte di musica e contaminazioni del Mediterraneo. Nelle dichiarazioni della vigilia, Krakauer aveva annunciato il desiderio di celebrare la gioia dello stare insieme e di respingere ogni forma di oscurità contraria alla vita.

Sul palco hanno trovato spazio i protagonisti di sempre, con l’Orchestra Popolare della Notte della Taranta e il corpo di ballo diretto dal coreografo leccese Fredy Franzutti. L’evento ha visto la partecipazione di Giuliano Sangiorgi, leader dei Negramaro, che ha proposto due brani della tradizione, “Lu rusciu te lu mare” e “Quannu te llai la facce la matina”. Particolarmente toccante la proiezione del video inedito “Lu Carcaluru”, diretto da Edoardo Winspeare e interpretato dai primi ballerini Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko, un inno alla memoria degli ulivi distrutti dalla Xylella.

Accanto a lui, la voce soul di Serena Brancale, reduce dal palco del Festival di Sanremo con “Anema e Core”, e la presenza di Ermal Meta, che ha portato a Melpignano il canto in lingua arbëreshe “Lule Lule” e il brano “Mediterraneo”, ponte ideale tra le radici storiche e l’attualità delle migrazioni.

La scenografia, ideata dall’artista Pietro Ruffo, ha dato forma a un corteo di giovani danzanti come simbolo universale di pace. “Un palco che trasmetterà storie capaci di superare ogni barriera” aveva spiegato alla presentazione dell’evento Massimo Bray, presidente della Fondazione Notte della Taranta.

Le foto sono estratte dalla pagina Facebook ufficiale de La Notte della Taranta.

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