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Acquaviva delle Fonti
08 Agosto 2025 - 06:58
ACQUAVIVA DELLE FONTI - Un’intesa che segna una svolta decisiva per la formazione medica e l’assistenza sanitaria in Puglia. È stato firmato ieri, giovedì 7 agosto 2025, nella biblioteca del Policlinico Miulli di Acquaviva delle Fonti, il protocollo d’intesa tra Regione Puglia e Università LUM, che definisce le modalità di collaborazione tra il sistema universitario e il Servizio Sanitario Nazionale, recependo le normative nazionali in materia (legge 240/2010 e D.Lgs. 517/1999).
La firma è avvenuta alla presenza del presidente della Regione Michele Emiliano, dell’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese, del presidente della LUM Emanuele Degennaro, dei vertici del Policlinico Miulli, rappresentato da Monsignor Giuseppe Russo, Vitangelo Dattoli, Antonella Rago, Monsignor Domenico Laddaga e Bruno Moncharmont.
L’obiettivo del protocollo è chiaro: integrare in modo strutturale didattica, ricerca e assistenza, garantendo la centralità sia dello studente che del paziente. Il Miulli diventa così parte integrante della rete formativa universitaria, ospitando corsi di laurea, scuole di specializzazione, master e dottorati, nonché programmi di formazione continua, in una sinergia che punta a elevare la qualità della sanità pubblica e la preparazione dei professionisti della salute.
Il presidente Emiliano ha sottolineato come questa collaborazione rappresenti una risposta concreta alla cronica carenza di medici, emersa con drammatica evidenza durante la pandemia. «Abbiamo scelto di investire sulla formazione medica direttamente in Puglia – ha dichiarato – sostenendo un progetto che oggi si traduce in un vero e proprio polo universitario-ospedaliero. Il Miulli, con le sue strutture all’avanguardia, ha dato un impulso decisivo e la LUM ha saputo accelerare i tempi. È un modello che intendiamo replicare anche al Policlinico di Bari, per rafforzare l’equilibrio tra università pubbliche e private».
Secondo l’assessore Piemontese, con questa firma la Puglia diventa la prima Regione del Sud peninsulare a dotarsi di un polo accreditato privato integrato nel SSN. «Non è solo un traguardo formale – ha detto – ma una scelta politica e culturale, che dimostra come sia possibile innovare senza sacrificare equità e diritti. È un messaggio forte in un momento in cui altrove si discute di tagli».
Il protocollo consente la piena integrazione tra formazione accademica e attività clinica. Gli specializzandi potranno essere coinvolti direttamente nei reparti, in base ai fabbisogni programmati del sistema sanitario, anche con contratti in eccedenza finanziati dalla Regione. Il personale sanitario del Miulli parteciperà attivamente all’attività didattica, rafforzando il legame tra assistenza e insegnamento.
Vitangelo Dattoli, direttore sanitario del Policlinico, ha spiegato che già oggi la struttura ospita 19 cliniche a direzione universitaria, 9 unità operative a gestione mista e 15 a conduzione ospedaliera, con un corso di laurea in Medicina e Chirurgia attivo fino all’anno accademico 2026/2027 e un corso in Infermieristica già pienamente avviato. «Questo assetto – ha detto – rappresenta un contributo fondamentale al sistema sanitario regionale, e non solo».
Dal punto di vista della formazione, la rete del Miulli si espande sull’intero territorio, mettendo a disposizione casi clinici, ambienti di tirocinio, personale docente e tutor. Come ha spiegato il responsabile delle professioni sanitarie Monsignor Laddaga, «l’intesa offre ai futuri medici un percorso formativo ancorato alla realtà, arricchito dalla pratica clinica e centrato sulla qualità delle cure».
Il presidente della LUM, Emanuele Degennaro, ha ribadito come l’accordo rappresenti il frutto di una visione strategica costruita nel tempo, finalizzata ad ampliare l’offerta formativa sanitaria in Puglia e a contrastare la migrazione accademica dei giovani. «Vogliamo che gli studenti pugliesi possano formarsi e specializzarsi senza dover lasciare la loro terra. È un investimento non solo sul sapere, ma anche sul futuro della nostra Regione».
Il protocollo prevede inoltre la progettazione congiunta di attività di ricerca scientifica, clinica e organizzativa, con la possibilità di attivare posizioni temporanee di professore straordinario finanziate dalle aziende sanitarie. Le ricerche saranno supportate anche da fondi europei, statali e regionali, nella prospettiva di produrre conoscenze applicabili alla pratica medica.
«Questo protocollo – ha dichiarato Monsignor Giuseppe Russo, governatore del Miulli – rafforza la nostra missione di cura integrale della persona, fondata su valori etici e sull’alleanza tra istituzioni, chiesa e cittadini».
Con questo passo, la Puglia si dota di uno strumento innovativo per potenziare la qualità dell’assistenza e della formazione sanitaria, valorizzando la collaborazione pubblico-privato e aprendo la strada a una sanità più moderna, accessibile e capace di attrarre nuovi talenti.
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