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Lecce

I volti del pensiero critico colorano Studium 2000: murales d'autore per celebrare le scienze sociali

Nel campus leccese dell’Università del Salento compaiono i ritratti di grandi figure del pensiero mondiale, firmati dallo street artist Chekos. Un progetto del Dipartimento di Scienze Umane e Sociali che unisce arte, memoria e identità accademica

LECCE - Melanie Klein, Marc Bloch, Mary Douglas, Antonio Gramsci, Anna Kuliscioff, Frantz Fanon, Doreen Massey, Zygmunt Bauman, Max Weber, Hannah Arendt, Maria Montessori, Jerome Bruner. Sono questi i volti che da oggi impreziosiscono il campus di Studium 2000 a Lecce, grazie a una serie di murales realizzati da Chekos, street artist leccese noto a livello internazionale. L’iniziativa è stata voluta dal Dipartimento di Scienze Umane e Sociali (DiSuS) dell’Università del Salento per dare una nuova anima a uno dei luoghi simbolo dell’ateneo.

«Abbiamo voluto portare colore su un muro grigio», ha dichiarato il direttore del Dipartimento Mariano Longo, sottolineando il forte valore simbolico, politico e identitario del progetto. Ogni volto ritratto rappresenta una disciplina, un messaggio, un’eredità culturale che fa parte del tessuto vivo della comunità accademica. «Siamo uomini e donne delle scienze sociali – ha detto Longo – e questi murales ci ricordano ogni giorno chi siamo e da dove veniamo».

L’iniziativa è anche un omaggio alle donne del pensiero critico, con l’intento di ribadire il ruolo fondamentale delle figure femminili nello sviluppo delle scienze umane e sociali. «In quei volti – ha spiegato ancora Longo – studenti e docenti possono riconoscersi come parte di una comunità interdisciplinare». Un ringraziamento particolare è stato rivolto agli artisti del collettivo 167B Street e al personale tecnico-amministrativo che ha reso possibile la realizzazione dell’opera.

A portare la voce degli studenti è stata Maria Giovanna Mita, che ha definito le immagini «fari intellettuali, capaci di illuminare percorsi complessi e stimolare l’immaginazione verso un mondo migliore». Le figure scelte per il murales – ha proseguito – rappresentano la forza del pensiero critico, la ricerca della verità, l’impegno per una società più giusta. «L’università – ha detto – non può restare chiusa in una torre d’avorio. Deve essere un laboratorio di idee, un luogo di confronto, un motore di cambiamento sociale».

Presente anche il rettore Fabio Pollice, che ha voluto ringraziare il Dipartimento per aver dato forma a un’iniziativa che «valorizza il sapere e le culture che trovano casa in questo campus». A rilanciare l’idea è stata Maria Antonietta Aiello, protettrice vicaria e rettrice eletta, che ha proposto di estendere il progetto agli altri campus dell’ateneo, per trasformare l’intero ambiente universitario in un museo a cielo aperto, dove ogni edificio racconti storie di pensiero, impegno e umanità.

Un’iniziativa che unisce arte urbana e alta formazione, costruendo un ponte tra memoria e futuro, e dando nuovo volto e nuova voce alla comunità dell’Università del Salento.

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