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Taranto

“Città abbandonata, Bitetti chiarisca e intervenga subito”. Le foto della vergogna

Il segretario della Lega Francesco Battista denuncia degrado urbano, ritardi nella nomina del CdA di Kyma Ambiente e stipendi arretrati ai lavoratori: “La città non può più attendere”

TARANTO - Un attacco frontale alla nuova amministrazione comunale arriva dal segretario cittadino della Lega Francesco Battista, che lancia l’allarme sullo stato di abbandono e degrado in cui versa la città. A poco più di un mese dall’insediamento del sindaco Piero Bitetti, secondo l’esponente del Carroccio, nessun segnale concreto sarebbe giunto da Palazzo di Città per affrontare le numerose criticità ambientali e gestionali.

“Quartieri lasciati all’incuria, strade sporche, verde pubblico trascurato: è evidente a tutti che Taranto sta affrontando una fase di completa disattenzione amministrativa”, afferma Battista in una nota diffusa alla stampa.

A peggiorare il quadro, secondo il consigliere, è la mancata nomina del nuovo consiglio di amministrazione di Kyma Ambiente, l’azienda partecipata che si occupa della gestione dei servizi ambientali in città. Una decisione attesa e ritenuta fondamentale per rimettere in moto la macchina operativa. “È inaccettabile – denuncia – che a oltre 30 giorni dall’elezione il sindaco non abbia ancora proceduto a questo passaggio cruciale”.

Ma non si tratta solo di scelte amministrative rinviate. Battista segnala anche una grave situazione interna all’azienda, dove oltre 100 lavoratori con contratto temporaneo lamentano ritardi nel pagamento degli stipendi, compreso quello relativo al mese di giugno, ancora non corrisposto. “Parliamo di persone che ogni giorno assicurano servizi essenziali per la città e che, invece, vivono nell’incertezza e con difficoltà economiche evidenti”, afferma il consigliere.

Per l’esponente della Lega, la misura è colma. “Serve un cambio di passo immediato. Il sindaco Bitetti deve chiarire quali sono le sue intenzioni e soprattutto cominciare a dare risposte concrete. Taranto non può più attendere”, conclude Battista, chiedendo un’inversione di rotta nella gestione delle emergenze urbane e del lavoro pubblico.

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