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Andria

Bomba di Capodanno distrugge una palazzina popolare: due arresti. Le foto

La deflagrazione avvenuta nel quartiere San Valentino fu causata da 24 petardi illegali assemblati fra loro. La Procura di Trani fa scattare gli arresti domiciliari. Vennero evacuate decine di famiglie, danni ingenti alla struttura

ANDRIA - Un’esplosione devastante, un intero edificio evacuato e ora due arresti. A distanza di oltre sei mesi dall’accaduto, la Procura di Trani ha ottenuto dal GIP l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per due giovani di 29 e 22 anni, ritenuti responsabili di porto e detenzione illecita di materiale esplosivo. La misura cautelare è stata eseguita dalla Squadra Mobile della Questura di Barletta Andria Trani, che ha condotto le indagini sotto il coordinamento del Pubblico Ministero.

I fatti risalgono alla notte di Capodanno 2025, quando una violenta esplosione ha distrutto l’ingresso di una palazzina di edilizia popolare nel quartiere San Valentino di Andria, in un immobile di proprietà dell’Arca Puglia. L’onda d’urto fu tale da causare gravi danni strutturali all’intero edificio, rendendo necessaria l’evacuazione immediata di tutte le famiglie residenti. Soltanto dopo alcuni giorni di interventi tecnici è stato possibile ripristinare la sicurezza e consentire il rientro negli appartamenti.

Gli accertamenti, condotti dalla Squadra Mobile e rafforzati da intercettazioni telefoniche e analisi dei sistemi di videosorveglianza, hanno permesso di ricostruire la dinamica: a provocare l’esplosione fu l’assemblaggio artigianale di 24 petardi di categoria F4, sistemati deliberatamente davanti all’ingresso dello stabile. Secondo la perizia del Reparto Artificieri della Polizia di Stato, la deflagrazione produsse un effetto definito “devastante”.

I due indagati, secondo quanto emerso, avrebbero trasportato e posizionato personalmente il materiale esplosivo sul posto. L’attività investigativa ha permesso di delineare il quadro indiziario che ha convinto il giudice a disporre la misura cautelare.

L’episodio ha riacceso l’attenzione su sicurezza e vivibilità nei quartieri popolari di Andria, spesso teatro di episodi legati all’illegalità diffusa. A pochi passi dalle principali arterie urbane, e in zone densamente abitate, si è consumato un atto di gravità inaudita che avrebbe potuto causare una tragedia.

La Procura e la Polizia di Stato proseguono intanto l’attività investigativa per accertare eventuali responsabilità ulteriori, in una vicenda che ha messo a dura prova la tenuta sociale di un intero quartiere.

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