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Il territorio

La Bellezza tradita: il parco archeologico di Taranto. Le foto

Degrado, abbandono, incuria, vandalismo. Il cuore di tenebra della città

Una nuova segnalazione da parte dei nostri lettori 

Prima viene la considerazione, poi la domanda. "Che spreco, però. Perché?". Camminando in quello che dovrebbe essere il Parco archeologico di Taranto, alla fine ciò che rimane è un enorme rimpianto.

Potrebbe essere bellissima, questa città. E il Parco, con le vestigia di un passato di cui parliamo troppo spesso a sproposito, i viali illuminati dal sole del tramonto, è uno dei simboli della straordinaria capacità dei tarantini di rovinare quello che hanno. Nel prisma della Bellezza tradita, specialità della casa, questo scorcio di città ha un posto d'onore. I rifiuti sono accatastati dappertutto. Quella che (forse) dovrebbe essere una fontana è arida, un monumento alla vergogna. La vegetazione è morta. Ovunque scritte brutte, banali. Tristi.

Gli amabili resti del IV secolo avanti Cristo che danno il nome a questa parte di viale Venezia giacciono nell'incuria e nell'indifferenza, quando va bene - o sono violentati dai vandali in servizio permanente effettivo in una Taranto che sembra non meritarsela, la sua Bellezza.

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