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Trani rende omaggio all’agente Capossele: inaugurato un murales in sua memoria. Le foto

L’opera è stata svelata nella sede della Polizia Stradale dove è custodito il ricordo del giovane medaglia d’oro al Valor Civile, morto in servizio sulla A14 nel 2000

TRANI - Una cerimonia toccante e carica di significato si è svolta oggi nella sede della Sottosezione della Polizia Stradale di Trani, dove è stato inaugurato un murales dedicato alla memoria dell’agente scelto Tommaso Capossele, caduto in servizio a soli 20 anni, nel luglio del 2000, lungo il tratto Barletta-Bari dell’autostrada A14.

A presiedere l’evento è stata la Prefetta della provincia di Barletta-Andria-Trani, Silvana D’Agostino, affiancata dal dirigente del Compartimento Polizia Stradale Puglia, Luca Speranza, dal Questore Bat, Alfredo Fabbrocini, e dal dirigente della Sezione Polizia Stradale Bat, Gianmaria Di Candia. La cerimonia è stata officiata con una benedizione da parte dell’assistente spirituale della Polizia di Stato, don Pietro D’Alba.

Presenti anche i familiari di Tommaso: la moglie, i figli e numerosi parenti, uniti nel ricordo di un giovane poliziotto la cui vita fu spezzata mentre compiva il proprio dovere. Il 7 luglio 2000, Capossele stava intervenendo in ausilio a una pattuglia già impegnata nei rilievi di un incidente, quando un’auto lanciata a forte velocità investì lui e il suo capopattuglia. Entrambi rimasero gravemente feriti. Tommaso morì due giorni dopo, il 9 luglio, nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Andria.

A quasi 25 anni dalla sua scomparsa, il suo ricordo è oggi fissato non solo nell’intitolazione della sottosezione di Trani che porta il suo nome, ma anche in un murales realizzato dall’artista barlettana Antonella Palmitessa, che ha voluto rendere omaggio all’agente raffigurando il logo del 70° anniversario della fondazione della Polizia Stradale, simbolo di storia, impegno e memoria collettiva.

Tommaso Capossele è stato insignito della medaglia d’oro al Valor Civile per il sacrificio compiuto in nome del servizio e della sicurezza dei cittadini. Oggi, il suo nome continua a vivere nei luoghi che ha servito e nelle persone che, come lui, scelgono ogni giorno di indossare la divisa per difendere gli altri.

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