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16 Aprile 2025 - 08:58
TRANI – Ancora una volta sotto accusa gli interventi di riqualificazione costiera in località Matinelle, nella zona sud di Trani. A lanciare un appello urgente alle autorità competenti è l’associazione Cittadinanza Attiva Oikos, che con una dettagliata nota firmata dal presidente Antonio Carrabba denuncia pesanti alterazioni ambientali e paesaggistiche in un’area classificata come fragile e vulnerabile dagli strumenti regionali di pianificazione (PAI e PPTR).
Secondo quanto documentato da Oikos, i lavori in corso – finanziati attraverso il Pnrr e ricadenti nel primo stralcio del progetto di rigenerazione territoriale – avrebbero prodotto un’alterazione irreversibile della falesia, con demolizioni, sbancamenti e arretramenti del fronte naturale non previsti nel piano iniziale. Le fotografie mostrano con chiarezza interventi invasivi, tra cui la distruzione del profilo originario, la collocazione di gabbionate su aree protette come il canneto e lo smantellamento dei muretti a secco, realizzati – sostiene l’associazione – in sfregio al parere della Soprintendenza del 10 marzo 2023 e in violazione delle linee guida del Pptr regionale.
Il progetto, secondo Oikos, non sarebbe stato sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale né a Valutazione Ambientale Strategica, come invece richiesto dalla normativa, e sarebbe in piena difformità rispetto al piano approvato, che prevedeva il consolidamento e la manutenzione del vecchio sentiero costiero, non la demolizione dei manufatti storici né la modifica della morfologia del litorale.
Nel documento inviato a Procura, Ministeri, Regione, Soprintendenza, Capitaneria di Porto e Guardia di Finanza, l’associazione parla di fenomeni franosi causati proprio dagli abbattimenti eseguiti e punta il dito contro il silenzio assordante delle istituzioni, finora rimaste – si legge nella nota – “incomprensibilmente immobili di fronte a ripetute segnalazioni PEC”.
“Ci rivolgiamo nuovamente a tutti gli enti coinvolti – scrive Oikos – per sollecitare un intervento tempestivo che ponga fine a un disastro ambientale in atto e restituisca dignità a un tratto di costa prezioso per il paesaggio e l’identità del nostro territorio”.
Una vicenda che ora rischia di finire al centro dell’attenzione giudiziaria, mentre il fronte del litorale franato attende risposte.
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