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Bari
18 Marzo 2025 - 06:48
MOLFETTA - Un giovane di soli ventuno anni è stato arrestato a Molfetta dopo il ritrovamento di un vero e proprio arsenale nascosto in un locale seminterrato, insieme a un ingente quantitativo di droga e diverse uniformi dell’Arma dei Carabinieri risultate rubate. La misura cautelare in carcere è stata disposta dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, che ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica, alla luce di gravi indizi e del rischio di reiterazione del reato.
L’operazione è stata portata a termine dai Finanzieri del Comando Provinciale di Bari, su impulso della Procura, al termine di un’indagine condotta dalle Fiamme Gialle di Molfetta, inizialmente avviata a seguito di segnalazioni su movimenti sospetti in un’area del centro cittadino, dove si sospettava l’occultamento di sostanze stupefacenti destinate allo spaccio.
Attraverso appostamenti e verifiche incrociate effettuate con l’ausilio delle banche dati in dotazione al Corpo, gli investigatori sono riusciti a risalire all’identità del giovane e a individuarlo mentre si aggirava nei pressi del deposito, in possesso di una chiave compatibile con l’accesso al magazzino.
All’interno del locale, i militari hanno scoperto una pistola Beretta calibro 6.35 con matricola abrasa, completa di fondina, ben 330 cartucce di vario calibro, un panetto di hashish da 110 grammi, oltre a 81 dosi già confezionate per un totale di altri 120 grammi, numerosi bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e un coltello a farfalla utilizzato per il taglio della droga.
Ma il ritrovamento più inquietante è avvenuto nel corso della successiva perquisizione, condotta con il supporto delle unità cinofile e di una squadra ATPI. All’interno dell’abitazione dell’indagato sono state rinvenute diverse uniformi originali dei Carabinieri, delle quali è stata successivamente accertata la provenienza furtiva.
Tra il materiale sequestrato figurano una Grande Uniforme Storica per cerimonie, completa di medaglie e controspalline, una divisa da servizio ordinario, equipaggiamenti per l’ordine pubblico, camicie, maglie, una sacca e diversi portabiti istituzionali. Secondo gli inquirenti, questi indumenti avrebbero potuto essere utilizzati per organizzare truffe o addirittura rapine simulando l’identità di appartenenti alle forze dell’ordine.
Considerata la recidiva infraquinquennale dell’indagato e la gravità dei reati contestati, la Procura ha chiesto – e ottenuto – la misura della custodia cautelare in carcere. Contestualmente è stato disposto anche il sequestro preventivo dei beni rinvenuti, ipotizzando le violazioni di detenzione di armi clandestine, ricettazione e traffico di sostanze stupefacenti, ai sensi delle normative vigenti.
L’operazione rappresenta, secondo la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani, una significativa azione di contrasto al crimine e al traffico illecito, resa possibile grazie all’attività investigativa della Guardia di Finanza in qualità di polizia economico-finanziaria.
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