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Molfetta
27 Febbraio 2025 - 12:34
MOLFETTA - Un presunto centro massaggi che offriva prestazioni “extra” è stato smascherato dai Finanzieri del Comando Provinciale di Bari, che nei giorni scorsi hanno arrestato due uomini a Molfetta e denunciato la compagna di uno di loro con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione.
Nell’ambito dell’operazione, altre due donne sono state denunciate per aver preso parte alla gestione dell’attività illecita, che si svolgeva in un appartamento privo di insegne esterne, attrezzato con materassi matrimoniali a terra, separé e bagni con doccia.
L’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza di Molfetta, ha avuto inizio dopo alcune evidenze raccolte su un centro massaggi che proponeva servizi con tariffe comprese tra 70 e 500 euro, con pagamenti accettati anche tramite POS.
Le verifiche, supportate dalle banche dati investigative, hanno consentito di individuare numerosi clienti, che hanno fornito informazioni utili per stimare l’entità del giro d’affari. Le prenotazioni venivano gestite direttamente dalle prostitute, che pubblicavano annunci online e concordavano gli appuntamenti tramite telefonate o messaggi su app di messaggistica istantanea. Per garantire la riservatezza, ai clienti veniva comunicato un codice di accesso per entrare nell’appartamento.
Al momento dell’irruzione, i finanzieri hanno trovato all’interno un cliente, due giovani ragazze, tra cui una straniera, e i due uomini ritenuti gestori del giro di prostituzione. Oltre a denaro contante, sono stati sequestrati 10 smartphone utilizzati per la gestione degli appuntamenti.
Gli approfondimenti investigativi hanno portato alla scoperta di un secondo appartamento a Santeramo in Colle, organizzato con le stesse modalità di quello molfettese e destinato anch’esso all’esercizio della prostituzione.
Le indagini proseguono per ricostruire i flussi finanziari dell’organizzazione criminale, monitorando sia i pagamenti elettronici che i movimenti di denaro contante, con l’obiettivo di sottoporli a tassazione in quanto proventi di attività illecita.
L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani, rappresenta un ulteriore tassello nella lotta ai reati contro la persona e il patrimonio, confermando il ruolo della Guardia di Finanza nella repressione delle attività criminali a sfondo economico.
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