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Bari celebra Francesco Corazza: una targa per il creatore degli iconici lampioni del lungomare

La targa è stata posta nei pressi della spiaggia di Pane e Pomodoro

BARI - Questa mattina si è svolta la cerimonia di scopertura della targa dedicata al commendatore Francesco Corazza, figura centrale nella realizzazione dei caratteristici lampioni monumentali del lungomare di Bari. La targa è stata posta nei pressi della spiaggia di Pane e Pomodoro, alla fine del Lungomare Monumentale.

All’evento, che ha visto la partecipazione del sindaco Vito Leccese, erano presenti anche Elena Corazza, figlia del commendatore, e altri familiari. "Teniamo in modo particolare a questa iniziativa, rincorsa da ben prima che diventassi sindaco", ha dichiarato Leccese. "I lampioni del lungomare sono un elemento identitario della nostra città, famosi in tutto il mondo. Questo candelabro, ispirato al Lungosenna parigino, ha alimentato l’adagio popolare che paragona Bari a Parigi".

Il sindaco ha poi ricordato le radici della città e la visione che la guida: "Questa targa non celebra solo l’ingegno e l’intraprendenza di Corazza, ma anche le ambizioni dei nostri padri. La nostra comunità vuole crescere continuando a sognare".

Visibilmente emozionata, Elena Corazza ha ringraziato il sindaco e tutti coloro che hanno reso possibile questo riconoscimento: "I candelabri del nostro lungomare resteranno sempre accesi, un simbolo della nostra storia. Questo mi riempie di orgoglio".

I lampioni del lungomare: un simbolo eterno

I 197 lampioni monumentali del lungomare di Bari, che si estendono per tre chilometri dal porto alla spiaggia di Pane e Pomodoro, sono tra i simboli più iconici della città. Realizzati in ghisa nera e decorati con un'eleganza tipicamente "levantina", furono installati durante i lavori del lungomare avviati da Araldo di Crollalanza tra il 1929 e gli anni ’30.

Tuttavia, durante la Seconda guerra mondiale, la produzione bellica portò allo smantellamento dei lampioni, che tornarono a illuminare la città solo nel 1949, grazie a una sottoscrizione popolare. L’azienda che realizzò i nuovi esemplari fu proprio la Officina Fonderia F. Corazza, diretta dal commendatore Francesco Corazza. Il marchio dell’azienda è ancora oggi inciso alla base di ogni lampione.

Nel 1962, i lampioni subirono un restyling: le lampade sferiche originali furono sostituite con le attuali cilindriche. Nonostante i danni subiti negli anni, come durante la devastante mareggiata del Capodanno 1980, i lampioni sono stati sempre restaurati o ricostruiti, grazie alla disponibilità della Fonderia Corazza, che conservava i calchi originali.

Oggi, questi lampioni non sono solo un elemento funzionale, ma un simbolo del legame tra storia, arte e comunità che illumina Bari da quasi un secolo.

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