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Don Ciotti dalla Puglia bacchetta il Governo: «La disumanità non può diventare legge nel nostro Paese». Le foto

Il fondatore di Libera era oggi a Trani per sottolineare l'importanza di un bene sottratto alla mafia

BAT - Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 16 ottobre, nella Sala Consiliare di Bari, si terrà un incontro promosso da Libera, l’associazione fondata da don Luigi Ciotti, incentrato su mafia e disagio giovanile. Lo stesso don Ciotti, già nella mattinata, è stato ospite a Trani, dove ha espresso con grande forza il suo pensiero su tematiche di grande rilevanza sociale e morale.

Durante l'incontro, don Ciotti ha risposto ai giornalisti riguardo alla recente decisione del governo italiano di istituire centri per migranti in Albania. “La disumanità non può diventare legge nel nostro Paese. Io la vivo con estrema sofferenza, con estrema sofferenza,” ha dichiarato, criticando l’approccio attuale. “Abbiamo degli atteggiamenti, dei comportamenti che mi sanno un po' di disumanità, ci siamo dimenticati anche un po' della nostra storia di migranti.”

Il discorso si è poi spostato sul tema delle mafie, e in particolare sul loro sempre più frequente ricorso ai minori. Facendo riferimento all'operazione condotta ieri, martedì 15 ottobre, nel Foggiano che ha portato all’arresto di 39 persone, don Ciotti ha denunciato come “non solo in Puglia, ma in tutto il Paese, le mafie arruolano minori perché così loro si rigenerano, si affacciano anche volti nuovi, sono figli delle stesse famiglie mafiose ma ci sono anche altri personaggi”.

Il fondatore di Libera ha poi sottolineato l’urgenza di una riflessione collettiva sul ruolo e sulle opportunità offerte ai giovani: “Ci chiediamo che cosa stiamo facendo coi giovani, quali servizi, quali spazi e quali opportunità offriamo ai nostri ragazzi nel nostro Paese. Non basta preoccuparsene, bisogna occuparsene un po' di più.”

Don Ciotti continua così la sua battaglia contro le mafie e per la dignità umana, con un appello che riecheggia forte non solo in Puglia, ma in tutto il Paese, affinché si lavori di più per costruire una società più giusta, solidale e umana.

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