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AIGI

Alla “marcia dell’indotto” anche le famiglie

Ansie e speranze per un futuro possibile

Acciaierie d'Italia e indotto: una storia infinita.

Una storia di ansie e di speranze. E le ansie e le speranze non appartengono solo agli imprenditori, ai manager, ai capi reparto, ai tecnici, alle maestranze, agli operai (e solo nelle aziende dell'AIGI sono più di 4000!).

No, appartengono anche e soprattutto alle famiglie

Veder spuntare all'orizzonte l’ipotesi di un nuovo commissariamento da parte del Governo, ha creato giustamente ansie per tutti. 

Ecco perché tutto il mondo che gira intorno all'indotto tarantino ha voluto far sentire la propria voce. Ecco il perché di una manifestazione generale indetta dall'Associazione AIGI, decisamente contraria all’ipotesi di una nuova amministrazione straordinaria per l’impianto siderurgico.

Una mamma presente al corteo della "marcia dell'indotto"

Era scritto dappertutto e lo hanno scandito tutti i partecipanti alla marcia: "Rispetto per Taranto, rispetto per Taranto, una città che potrebbe subire il secondo “bidone di Stato”, ovvero l’amministrazione straordinaria di Acciaierie d’Italia!!».

Di qui la marcia dell'indotto, guidata dal Presidente dell'AIGIFabio Greco. Un corteo forte ma silenzioso, foltissimo (più di un migliaio) un corteo assolutamente necessario. Una risposta alla notizia dell'amministrazione straordinaria ancora non smentita dal Governo. Una ipotesi inaccettabile: basti pensare a danni incalcolabili non solo per le aziende dell’indotto siderurgico, ma anche per tutto il sistema economico di Taranto e provincia.

"Rispetto per Taranto", quindi è lo slogan che ha caratterizzato i sentimenti dei mille e più partecipanti della marcia dell'indotto: imprenditori, maestranze, operai e anche famiglie. Si famiglie, mogli, figli, nipoti, parenti.

Abbiamo raccolto le loro ansie e le loro speranze. 

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