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Il Siderurgico

"Cassa integrazione, manca una pianificazione chiara"

La lettera ai commissari

Operai ex Ilva

Operai ex Ilva (foto d'archivio)

Nello stabilimento siderurgico tarantino "i i numeri dei lavoratori da collocare in cassa integrazione" vengono stilati "senza una chiara pianificazione delle manutenzioni e rinviando di fatto alcune attività necessarie alla ripartenza dell’altoforno".

E' quanto si legge in una lettera delle RSU Fiom Cgil ai commissari straordinari di Acciaierie d'Italia.

"A prevalere" si legge ancora "sono i numeri della cassa integrazione e non le attività necessarie a mettere in sicurezza gli impianti e a garantirne la ripartenza degli stessi (...) L’unica certezza ad oggi è l’aumento costante dei numeri della cassa integrazione che si determina ogni fine settimana con il solito metodo con il quale si annullano attività per dare spazio ad un maggior numero di lavoratori in CIGS".

La richiesta è di "un incontro urgente al fine di individuare un percorso trasparente, sulla base del piano di ripartenza, che possa individuare seriamente un crono programma, almeno mensile, delle attività di manutenzioni al fine di dare una continuità lavorativa" e di un "focus specifico sulla ripartenza dell’altoforno, necessario quest’ultimo a garantire l’aumento della produzione".

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