«Asili nido, ennesima occasione persa»

L’avv. Lorenzo Iacobbi, coordinatore regionale della Consulta per le Politiche Familiari della DC Puglia, e l’On. Michele Tucci, Coordinatore Regionale della DC Puglia,  esprimono «forte rammarico e disappunto per l’incapacità mostrata dall’amministrazione Melucci nell’aver perso l’opportunità di accedere ad un fondo suppletivo pari a 5.184.000 Mln di euro, messi a disposizione dal nuovo bando del PNRR inserito nel Decreto Ministeriale n. 79 del 30 aprile 2024, per  l’attivazione di ulteriori 216 posti in asili nido sul territorio tarantino».

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«Trattasi di  fondi - ricordano Tucci e Iacobbi - riservati ai comuni in cui la percentuale del servizio di asili nido è inferiore al 33%,  un requisito di cui purtroppo dispone Taranto con una percentuale di appena il 19%. Del tutto sterili le giustificazioni a riguardo che sono  provenute da Palazzo di Città in cui si è contestato ogni addebito di responsabilità sostenendo di aver già posto  in cantiere opere di costruzione e rispristino immobili utilizzando Fondi del PNRR.  Si dimentica, tuttavia, di precisare come i suddetti fondi utilizzati nulla abbiano a che vedere con quelli suppletivi inseriti nel Decreto Ministeriale che, di certo, ove richiesti, avrebbero potenziato ulteriormente le strutture esistenti, dando la possibilità di ospitare altri 216 bambini, con inevitabili ricadute benefiche non solo in capo alle famiglie meno abbienti ma anche in termini occupazionali attraverso l’assunzione di nuovo personale».

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La replica da Palazzo di Città

«Tale increscioso episodio perpetrato  ai danni di genitori e bambini tarantini - concludono i due esponenti della Dc - purtroppo non è che l’ultimo di una serie  di condotte di questa amministrazione comunale distintasi per il presappochismo, l’arroganza, l’incompetenza, la mancanza di progettualità e di organizzazione  che hanno affossato da anni Taranto agli ultimi posti delle classifiche ISTAT sulla qualità della vita. Occorre voltar pagina, concludono gli esponenti della DC Pugliese,  e far riavvicinare i cittadini e le famiglie alla politica partecipata, attraverso interventi mirati che la Consulta per le Politiche Familiari della DC intende proporre a breve sul territorio».

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