Taranto diventa un centro strategico per affrontare il Covid nei paesi dell’Alleanza Atlantica. Nella mattinata di venerdì 18 settembre se ne è avuto un significativo esempio con la cerimonia di consegna, da parte degli Stati Uniti, di 200 ventilatori al Centro Operativo Sud di Taranto dell’Agenzia Nato di Supporto e Approvvigionamento, che ha sede all’interno della Scuola Volontari di Truppa dell’Aeronautica Militare. Una donazione compiuta attraverso l’Agenzia Statunitense per lo Sviluppo Internazionale (Usaid). Un atto che rientra nella fornitura di apparati medici che la Nato ha predisposto nell’eventualità di una nuova pericolosa ondata di pandemia. «Questo è il riflesso della generosità del popolo americano», ha detto John Manza, Assistente del Segretario Generale per le Operazioni presso la sede Nato. Parole che hanno voluto sottolineare il profondo legame che esiste tra Italia e Stati Uniti, che nel corso della prima violenta ondata della pandemia si è concretizzato nell’invio da partte del settore privato statunitense di 50 milioni di euro, mentre 50 milioni di dollari a sostegn di organizzazioni non governative e religiose sono arrivati dalla stessa Usaid per apparecchiature mediche ad alta tecnologia. Il Generale di Brigata Renato Lepore, Comandante del Centro Operativo Sud, ha spiegato quali funzioni svolge il Soc, non solo come centro di stoccaggio di materiali per le emergenze: «Questo è un centro di eccellenza, il centro nevralgico di stoccaggio e mantenimento dei campi completamente equipaggiati per essere dispiegati in operazioni della struttura di comando della Nato e della Nato Response Force. Il nostro quartier generale è in Lussemburgo, con centri operativi in Francia, Ungheria e, appunto, Taranto». Insomma, si tratta di un centro strategico dal quale è possibile in tempi rapidissimi organizzare e dispiegare campi e personale in ogni angolo del mondo dove è richiesto l’intervento, non necessariamente militare, come accaduto in occasione del terremoto in Pakistan nel 2005 o, nei mesi più recenti, in Afghanistan e in Kosovo e in Europa per affrontaare l’emergenza Covid. Negli ampi spazi del centro è esposta una lunga serie di container attrezzatissimi: da cucina a sale mediche, che rendono bene l’idea della capacità organizzativa e dell’efficienza del Soc. Ma torniamo agli interventi per l’emergenza Covid. William Silkworth, Ministro Consigliere per gli Affari Economici dell’Ambasciata degli Stati Uniti, a Roma, ha voluto sottolineare la «determinazione, lungimiranza e risolutezza» del governo italiano nell’affrontare la grave crisi, diventando «un modello per gli altri Paesi» e le congratulazioni sono arrivate a medici e sanitari per il lavoro svolto in questi difficilissimi mesi. Una cerimonia, quindi, che ha ribadito i solidi rapporti tra i due Paesi, e che ha visto anche la partecipazione di Jeremy Gustafson, Consigliere Senior per lo Sviluppo Internazionale al Comando Europeo presso l’Agenzia U.S. Taranto, quindi, si conferma sede strategica fondamentale per la Nato. Un ruolo, quello della città, esaltato dall’ammiraglio Salvatore Vitiello, comandante del Comando Marittimo Sud della Mrina Militare. «Il “NSPA Southern Operational Center” - ha ricordato l’ammiraglio - si trova a pochi chilometri dalla Base Navale di Taranto, con infrastrutture Nato e sede del Quartier Generale del Comitmarfor, il Comando Italiano delle Forze Marittime, certificato dalla NATO come Comando con capacità Marittima di Reazione Rapida. La città di Taranto ospita anche l’Arsenale della Marina, estremamente efficiente, dotato di importanti bacini di carenaggio e con capacità di riparazione e di revisione del più alto livello tecnico». E, nelle vicinanze, a Gioia del Colle, la base dell’Aeronautica Militare, la Stazione Aeronavale di Grottaglie, la Base Navale di Brindisi. Infrastrutture «disponibili per tutti gli assetti Nato che operano o transitano nel Mediterraneo Centrale», e che fanno di Taranto «un “cluster unico”, ovvero un complesso integrato di infrastrutture logistiche che potrebbe essere cruciale per il supporto delle attività operative dell’Alleanza o per il supporto a missioni umanitarie e di soccorso nel Mediterraneo». Enzo FerrariDirettore Responsabile
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