TARANTO - I lavori per il nuovo stadio Iacovone riaccendono il dibattito sulla viabilità del quartiere Salinella, un nodo che secondo l’Osservatorio Permanente Salinella non può essere considerato secondario nel processo di trasformazione urbana in corso. A intervenire è Francesco Settembre, presidente dell’OPS OdV, che richiama l’attenzione sulle ricadute infrastrutturali legate all’impianto sportivo.
Al centro delle preoccupazioni c’è la possibile chiusura di via Lago di Como, che in assenza di percorsi alternativi pienamente funzionanti rischierebbe di accentuare una frammentazione urbana già esistente tra CEP, Taranto 2 e viale Magna Grecia, penalizzando la mobilità quotidiana dei residenti.
Particolarmente delicata viene indicata la situazione di viale Maestri del Lavoro. Dagli atti, sottolinea l’Osservatorio, emerge che l’arteria non risulta comunale e risulta priva delle necessarie opere di urbanizzazione. Affidare a una strada con queste criticità il compito di sostenere l’aumento dei flussi di traffico connessi a uno stadio concepito come hub multifunzionale viene definito un passaggio che richiede chiarimenti tecnici puntuali.
Per questo motivo l’OPS ritiene indispensabile procedere con uno studio approfondito sull’impatto del traffico, da realizzare prima di assumere decisioni definitive. L’obiettivo è verificare se la rete viaria residenziale sia effettivamente in grado di sostenere il carico previsto senza compromettere la qualità della vita nel quartiere.
Accanto alle questioni legate alla mobilità, Settembre segnala anche criticità di natura economica. La concentrazione di servizi e attività commerciali all’interno del nuovo stadio potrebbe infatti mettere in difficoltà le piccole attività già presenti nella zona, anziché generare un rafforzamento del tessuto commerciale di prossimità.
L’Osservatorio chiarisce che non si tratta di una posizione pregiudizialmente contraria al progetto. Al contrario, viene ribadita la disponibilità a un confronto aperto e pubblico che coinvolga cittadini, amministrazione comunale e soggetto proponente, per affrontare in modo trasparente tutte le ricadute dell’intervento.
Secondo l’OPS, sviluppo sportivo e rigenerazione urbana devono procedere di pari passo con la tutela della qualità della vita dei residenti, evitando che le trasformazioni infrastrutturali si traducano in nuovi disagi per il quartiere.
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