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“La Fatica”, oltre 1.200 candidature in un anno: il 74% arriva da donne

La misura comunale per il reinserimento lavorativo registra numeri in crescita. Attivati 175 tirocini, forte adesione anche da parte delle imprese locali

“La Fatica”, oltre 1.200 candidature in un anno: il 74% arriva da donne

Occupazione

BARI - A poco più di un anno dall’avvio della misura sperimentale comunale “La Fatica”, i numeri restituiscono l’immagine di una domanda di lavoro ampia e strutturata. Le candidature pervenute sono 1.233, con una netta prevalenza femminile pari al 74%, corrispondente a 869 domande, contro il 26% maschile con 308 candidature. Un dato che fotografa con chiarezza le difficoltà legate a carriere discontinue, lunghi periodi di inattività e complessi percorsi di rientro nel mercato del lavoro.

Il progetto, avviato nel novembre 2024 e attuato attraverso il job center comunale Porta Futuro Bari, rientra nella strategia “Bari Lavora”, finanziata dal PN Metro Plus e Città Medie Sud 2021–2027 con 3.000.000 di euro. L’obiettivo è sostenere l’inserimento e il reinserimento professionale di persone che incontrano ostacoli strutturali nell’accesso all’occupazione, soprattutto nelle fasi più mature della vita lavorativa.

Ad oggi sono stati 175 i tirocini attivati, di cui 144 a favore di donne e 31 di uomini. A fronte di 503 colloqui effettuati, il rapporto tra selezione e attivazione evidenzia, secondo il Comune, un percorso organizzato e selettivo, pensato per tutelare sia le aspettative dei candidati sia le esigenze delle imprese ospitanti.

Nel commentare i risultati, il sindaco Vito Leccese ha sottolineato come “La Fatica” rappresenti uno strumento di politica pubblica capace di riconoscere valore all’esperienza e di offrire nuove opportunità a chi intende rientrare nel mondo del lavoro. L’incremento costante delle candidature nel corso dell’ultimo anno viene letto come un segnale di fiducia crescente da parte dei cittadini, in un contesto socio lavorativo in rapida trasformazione. Per l’amministrazione, la misura si sta consolidando come un tassello credibile delle politiche attive del lavoro cittadine, coniugando inclusione sociale, sviluppo economico locale e dignità professionale.

Dal punto di vista anagrafico, le domande riguardano in prevalenza la fascia 45–59 anni, con una presenza significativa anche di candidati over 60, categoria spesso collocata in una zona critica del mercato del lavoro perché lontana dall’età pensionabile e poco attrattiva per i canali occupazionali tradizionali. Anche i titoli di studio delineano una platea articolata. Tra le donne prevale il diploma con il 51,8%, seguito dalla licenza media al 27,5% e da una quota consistente di laureate pari al 20,6%. Tra gli uomini, invece, la distribuzione si concentra su licenza media con il 45,5% e diploma con il 44%, mentre i laureati rappresentano il 10,5%. Non emerge una carenza generalizzata di competenze, ma piuttosto la necessità di aggiornamento e riqualificazione, obiettivo perseguito attraverso le doti di apprendimento previste dalla misura.

La raccolta delle candidature è avvenuta principalmente tramite lo sportello fisico di Porta Futuro, che ha registrato 946 istanze, mentre 287 sono arrivate via PEC. Un dato che conferma il ruolo centrale dello sportello come luogo di prossimità, ascolto e accompagnamento, soprattutto per chi necessita di orientamento personalizzato e supporto diretto.

Dal lato delle imprese, l’adesione è stata progressiva e consistente. Le aziende che hanno manifestato interesse sono 235, di cui 134 hanno avviato concretamente la ricerca di tirocinanti attraverso Porta Futuro Bari. Tra queste, 95 hanno effettivamente attivato almeno un tirocinio, delineando una filiera che dall’interesse iniziale conduce alla realizzazione dei percorsi di inserimento.

Le realtà coinvolte sono prevalentemente piccole imprese, spesso con meno di 5 dipendenti nel 50% dei casi o prive di personale assunto nel 23%. La forma giuridica più diffusa è quella delle Srl con il 44%, seguite dalle ditte individuali con il 31%, mentre si registra anche una presenza significativa di enti del terzo settore al 12% e cooperative al 9%. Le figure professionali richieste riguardano soprattutto profili operativi, come amministrativi al 22%, operai al 14%, addetti alla segreteria al 13% e alla vendita al 13%, in linea con un mercato che privilegia competenze pratiche e capacità di apprendimento sul campo.

Dal punto di vista territoriale, l’85% delle sedi operative delle aziende aderenti è localizzato nel territorio comunale, confermando la misura come una politica fortemente urbana, capace di rafforzare il legame tra residenti, tessuto produttivo locale e intervento pubblico.

“La Fatica” prevede tirocini retribuiti con una borsa lavoro di 800 euro mensili per 6 mesi e una dote di apprendimento fino a 1.000 euro per l’acquisizione di nuove competenze. I percorsi sono rivolti a donne over 35 e uomini over 45 disoccupati o inattivi e sono coordinati dalla ripartizione Programmazione, Innovazione e Comunicazione, attraverso l’ufficio Politiche attive del lavoro e Innovazione urbana e i servizi del job center comunale Porta Futuro Bari, che cura accoglienza, orientamento, rapporti con le aziende e matching tra domanda e offerta.

Tutti i dettagli relativi all’avviso sono disponibili sul sito www.portafuturobari.it.

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