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Taranto
16 Dicembre 2025 - 07:25
Il Tribunale di Taranto
TARANTO - Un grave episodio di violenza avvenuto a Crispiano ha portato, nei mesi scorsi, all’arresto di un uomo di 59 anni, residente a Massafra, accusato di comportamenti persecutori e di tentativi di incendio ai danni della sua ex compagna e del padre della donna. L’intervento dei carabinieri della Stazione di Crispiano si era reso necessario a seguito di una escalation di minacce e appostamenti che avevano generato nella vittima un profondo stato di ansia e timore per la propria incolumità.
Secondo la ricostruzione dei fatti, l’uomo si era recato sotto l’abitazione dell’ex compagna, con la quale ha un figlio. La donna, affacciatasi dal balcone di un appartamento al piano rialzato, sarebbe stata raggiunta da un getto di benzina e minacciata di morte mentre l’aggressore brandiva un accendino, tentando di darle fuoco. L’azione non si è concretizzata grazie all’intervento del padre della donna, che attirando su di sé l’attenzione dell’uomo ha evitato conseguenze più gravi.
La situazione è ulteriormente degenerata quando l’aggressore ha lanciato benzina anche contro il padre e sulla sua autovettura, tentando nuovamente di appiccare l’incendio. Anche in questo caso il gesto non è riuscito perché l’uomo è riuscito a bloccare fisicamente l’aggressore, facendogli cadere l’accendino. Poco dopo sono giunti i carabinieri, che hanno proceduto all’arresto e al trasferimento nel carcere di via Magli.
Nel corso dell’interrogatorio, l’uomo ha respinto ogni accusa, sostenendo di essere stato lui a subire minacce e aggressioni e di aver agito esclusivamente per difendersi. Dopo alcuni mesi, il giudice aveva disposto la misura degli arresti domiciliari in un comune diverso da quello di residenza della ex compagna, con successivo rinvio a giudizio davanti al Tribunale di Taranto.
In primo grado, il giudice ha pronunciato l’assoluzione dal reato di atti persecutori, ritenendo non raggiunta la prova oltre ogni ragionevole dubbio in merito alle minacce, anche con l’uso di un coltello. È arrivata invece la condanna a 2 anni di reclusione per i tentativi di incendio, riconosciuti in forma continuata.
La sentenza è stata impugnata dalla difesa, rappresentata dall’Avv. Donato Salinari, e la Corte d’appello ha accolto parzialmente il ricorso. I giudici hanno confermato la responsabilità per i tentativi di incendio, ma hanno eliminato l’aumento di pena legato alla recidiva, riducendo la condanna a 1 anno e 2 mesi di reclusione. È stata inoltre concessa la sospensione condizionale della pena, con conseguente revoca degli arresti domiciliari.
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