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Bisceglie

Tragedia nel frantoio, “Non sono morti sul lavoro, sono morti per lavoro”

Dopo la morte del 26enne, Flai Cgil Bat e Flai Cgil Puglia chiedono un cambio di passo sulla sicurezza. In Puglia da gennaio a luglio 2025 registrati 1.326 infortuni agricoli e 8 decessi. “Ora prevenzione e formazione non possono più attendere”

Dora Lacerenza

Dora Lacerenza

BISCEGLIE - La morte del 26enne rimasto schiacciato da un muletto in un frantoio cittadino riaccende la denuncia dei sindacati sulla gravità del fenomeno degli incidenti sul lavoro. A poche ore dalla tragedia, che ha spezzato la vita di un giovane impegnato in una normale giornata lavorativa, arriva il commento della Flai Cgil, che esprime cordoglio e chiede con forza un intervento immediato per fermare quella che viene definita una deriva ormai insostenibile.

“Il nostro primo pensiero va alla famiglia”, dichiarano la segretaria generale della Flai Cgil Bat Dora Lacerenza e il segretario generale della Flai Cgil Puglia Antonio Ligorio, ricordando che sono in corso accertamenti da parte degli organi competenti. Lacerenza sottolinea che la vicenda deve spingere a una riflessione profonda: “Non possiamo più parlare di morti sul lavoro, perché queste sono morti per lavoro, frutto di un sistema che continua a non garantire sicurezza sufficiente”.

I sindacati ricordano anche episodi recenti: pochi giorni fa un operaio ha perso 3 dita in un sansificio di Canosa di Puglia, mentre nel 2023 un altro lavoratore è morto in un frantoio ad Andria. Un quadro che, secondo Ligorio, è ulteriormente confermato dai dati: “Da gennaio a luglio 2025 l’Inail ha registrato 1.326 denunce di infortuni in agricoltura, una media di 6 al giorno. Gli incidenti mortali sono stati 8. È un bilancio che continua ad aggravarsi ed è totalmente inaccettabile”.

Per la Flai Cgil la priorità assoluta resta un potenziamento dei controlli e degli interventi di prevenzione. “Gli incidenti stanno assumendo i contorni di una vera e propria strage. Serve più vigilanza e va compresa una volta per tutte l’importanza della sicurezza: non è un costo, ma un investimento”, affermano Lacerenza e Ligorio.

Al cordoglio si unisce anche il segretario generale della Cgil Bat Michele Valente, che richiama l’urgenza della formazione nei luoghi di lavoro. “Troppo spesso è sottovalutata. Quante altre vittime dovremo contare prima che istituzioni e imprese capiscano che la tutela della salute deve essere la prima priorità?”, conclude.

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