Cerca

Cerca

Taranto

Il nuovo Foglio Geologico Carg: un atlante scientifico per conoscere e tutelare il territorio

Realizzato da Ispra, Asset e Università di Bari, il documento aggiorna la carta geologica e geotematica d’Italia alla scala 1:50.000. Dati, indagini e analisi raccontano l’evoluzione della provincia ionica, dal Cretaceo fino alle dinamiche ambientali contemporanee

Presentazione del Foglio “Taranto” della cartografia Geologica e Geotematica

Presentazione del Foglio “Taranto” della cartografia Geologica e Geotematica

TARANTO - Sarà presentato martedì 4 novembre, alle 15.30, presso il Dipartimento Jonico dell’Università di Bari in via Duomo, il Foglio Taranto della Carta Geologica e Geotematica d’Italia, realizzato alla scala 1:50.000. L’iniziativa, organizzata da ASSET Puglia, Università degli Studi di Bari Aldo Moro e ISPRA, rappresenta un importante momento di divulgazione tecnico-scientifica per l’intero territorio ionico.

All’incontro interverranno, tra gli altri, il sindaco di Taranto Piero Bitetti, il segretario generale dell’Autorità di Bacino Vera Corbelli, il commissario straordinario per gli interventi di bonifica Vito Uricchio, il direttore generale di ASSET Elio Sannicandro, il presidente del Consiglio nazionale dei geologi Roberto Troncarelli e la responsabile nazionale del progetto CARG di ISPRA, Maria Lettieri.

Il Foglio n. 493 “Taranto”, frutto della collaborazione tra ISPRA, ASSET e il Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari, è stato sviluppato nell’ambito del Progetto nazionale CARG, finanziato dalla Legge 160/2019 per completare la carta geologica ufficiale d’Italia. Il documento copre l’intera provincia di Taranto, comprendendo, oltre al capoluogo, i comuni di Massafra, Palagiano, Statte, Crispiano e Montemesola, e rappresenta uno strumento di conoscenza di grande valore scientifico.

Le nuove indagini hanno permesso di descrivere in modo dettagliato la struttura geologica, i processi evolutivi e le dinamiche ambientali dell’area, sia emersa sia sommersa. Le ricerche hanno combinato rilievi tradizionali e tecniche innovative, come l’analisi di fotografie storiche, il telerilevamento satellitare, il campionamento diretto degli affioramenti e lo studio delle stratigrafie dei sondaggi.

Un’attenzione particolare è stata riservata al settore marino, dove le indagini geofisiche e batimetriche ad alta risoluzione hanno consentito di ricostruire la morfologia dei fondali e le principali strutture del sottosuolo del Golfo di Taranto. Nonostante le forti pressioni antropiche dovute a pesca, mitilicoltura e traffico portuale, i dati raccolti delineano un quadro preciso delle dinamiche sedimentarie e geomorfologiche del Mar Grande e del Mar Piccolo.

Il risultato è un dataset geologico completo, utile per la pianificazione territoriale, la tutela ambientale e gli interventi di bonifica, in un contesto fortemente industrializzato ma di altissimo valore paesaggistico.

Questa carta è un supporto fondamentale per le politiche di risanamento ambientale e di resilienza territoriale – ha dichiarato Elio Sannicandro, direttore generale di ASSET –. Grazie a un approccio condiviso tra istituzioni e mondo scientifico, forniamo una base conoscitiva solida e aggiornata, indispensabile per la gestione sostenibile del territorio.”

Il professor Giuseppe Mastronuzzi, direttore del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università di Bari, ha ricordato come il dipartimento svolga “una storica funzione di servizio verso il territorio”, producendo strumenti che permettono una pianificazione consapevole. “Le carte geologiche del CARG non sono solo mappe, ma strumenti conoscitivi propedeutici a qualsiasi intervento di pianificazione e gestione ambientale”, ha spiegato.

Per la dottoressa Maria Lettieri di ISPRA, responsabile nazionale del progetto, “la Carta geologica ufficiale rappresenta un’infrastruttura scientifica strategica, nata dalla collaborazione tra enti nazionali, istituzioni territoriali e mondo della ricerca. È uno strumento al servizio dei cittadini e delle amministrazioni locali per la tutela e la gestione delle risorse naturali.”

Un contributo rilevante è arrivato anche dal professor Massimo Moretti, responsabile scientifico del Foglio Taranto, che ha sottolineato come il documento permetta di ricostruire la storia geologica dell’area dal Cretaceo superiore, circa 80 milioni di anni fa, fino alle trasformazioni attuali. “Abbiamo individuato diverse categorie di depositi legati alle attività umane, compresi terreni di riporto contenenti inquinanti come cemento-amianto – ha precisato –. Si tratta di un vero e proprio report dello stato ambientale utile per le operazioni di monitoraggio e bonifica nel Sito di interesse nazionale di Taranto. Il progetto ha coinvolto numerosi giovani geologi pugliesi, offrendo loro competenze e prospettive di crescita professionale nel campo della ricerca ambientale.”

Il nuovo Foglio CARG di Taranto segna così un passo decisivo nella conoscenza del territorio, unendo scienza, istituzioni e tutela ambientale in un unico strumento operativo per il futuro sostenibile dell’area jonica.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Buonasera24

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Video del giorno

Termini e condizioni

Termini e condizioni

×
Privacy Policy

Privacy Policy

×
Logo Federazione Italiana Liberi Editori