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Taranto

Raccolta differenziata, la rabbia delle imprese

Casartigiani Taranto sulla raccolta differenziata: «Non accetteremo la criminalizzazione delle imprese»

Raccolta differenziata

Raccolta differenziata

Chiusura delle attività commerciali e artigianali in caso di mancato rispetto delle norme sulla raccolta differenziata. Questo dovrebbe essere il nuovo emendamento, dell'articolo 30 del Regolamento della Polizia che sarebbe in discussione, presso la Commissione Affari Generali del Comune di Taranto. Non è ammissibile, per Casartigiani Taranto, apprendere tale modifica dagli organi di stampa.

Tale provvedimento, se confermato, non solo apparirebbe in contrasto con i principi normativi, ma rappresenterebbe anche un atto sproporzionato e penalizzante nei confronti delle micro e piccole imprese del territorio. Le imprese artigiane e commerciali della città si trovano già a fronteggiare criticità strutturali nel sistema di raccolta, caratterizzato da una mancanza di contenitori dedicati, controlli inefficaci e utilizzi impropri dei cassonetti da parte dell'utenza domestica, elementi che rendono complesso garantire una gestione ordinata dei conferimenti: «È accaduto più volte, infatti, - afferma il segretario generale provinciale Stefano Castronuovo - che le stesse imprese abbiano denunciato alle autorità competenti episodi di conferimento di rifiuti domestici nei cassonetti assegnati alle attività produttive, senza che a tali segnalazioni siano seguiti controlli o interventi risolutivi».

Secondo Casartigiani Taranto tali comportamenti, oltre a compromettere la corretta differenziazione dei rifiuti, espongono ingiustamente le imprese al rischio di sanzioni per fatti non imputabili alla loro volontà o condotta. Piuttosto che procedere con misure punitive, l'associazione datoriale degli artigiani ritiene necessario che il Comune avvii un tavolo tecnico permanente con le associazioni di categoria, le aziende di igiene urbana e i settori competenti, per definire insieme un sistema più equo e funzionale di raccolta non domestica, con tracciabilità e monitoraggio digitale, campagne di informazione e sensibilizzazione congiunte rivolte alle imprese e un rafforzamento del controllo sui conferimenti abusivi e sulle aree promiscue.

«Dopo un'intera campagna elettorale -prosegue Castronuovo - passata a parlare di una raccolta differenziata che non funziona, la grande soluzione proposta sarebbe aumentare le multe e chiudere le attività da 3 a 15 giorni? È inaccettabile. Da anni denunciamo una situazione assurda: i bidoni sono rotti, mancanti o mai consegnati; in alcune zone mancano i contenitori di determinati colori, in altre la raccolta non esiste proprio; condomini e aziende non sanno nemmeno quali bidoni siano i loro, e quelli pochi presenti diventano discariche abusive. E invece di risolvere questi problemi, si pensa a punire chi li subisce».

Casartigiani Taranto ribadisce la piena disponibilità al dialogo e alla collaborazione istituzionale, ma respinge fermamente qualsiasi tentativo di criminalizzare le imprese artigiane, che ogni giorno contribuiscono alla vivibilità e al decoro urbano della città, pur tra mille difficoltà operative. Solo dopo aver garantito un sistema efficiente, equo e verificabile, sarà possibile affrontare con coerenza il tema delle responsabilità e delle eventuali sanzioni.

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