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Torricella
26 Settembre 2025 - 06:55
Il prof. Romano Pesavento
TORRICELLA - A Torricella cresce la tensione attorno al possibile accorpamento dell’Istituto Comprensivo Marco Polo. Dopo il sit-in organizzato da un gruppo di genitori davanti alle scuole elementari, è arrivata anche la presa di posizione del Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani, che esprime forte preoccupazione per l’ipotesi di ridimensionamento.
Secondo il Coordinamento, la mobilitazione dei genitori non rappresenta soltanto una protesta, ma una chiara manifestazione del diritto dei cittadini a partecipare attivamente alle scelte che riguardano l’istruzione dei propri figli. “La scuola – si legge nella nota – non è solo un luogo di trasmissione di nozioni, ma un presidio di cultura, coesione sociale e crescita civile, soprattutto nelle aree periferiche dove le istituzioni scolastiche costituiscono punti di riferimento fondamentali”.
L’ipotesi di sopprimere o accorpare un istituto che ha chiuso l’ultimo anno con un bilancio in attivo e che dispone delle risorse necessarie appare, per il Coordinamento, priva di fondamento pedagogico e organizzativo. Una decisione del genere rischierebbe di disperdere energie preziose e compromettere la qualità dell’offerta formativa.
Il documento richiama inoltre la necessità di rispettare le sentenze del TAR, sottolineando come ignorarle significhi non solo violare principi di legalità, ma anche ledere i diritti degli studenti e delle comunità locali. La direzione didattica della Valle del Turano, spiegano i docenti, ha un ruolo essenziale nel rappresentare le esigenze del territorio: sopprimerla comporterebbe una riduzione della partecipazione e dell’ascolto delle istanze civiche.
Il Coordinamento condivide le posizioni espresse dalla sindaca Floriana Broccoletti e dai genitori, convinti che la presenza di una scuola radicata e autonoma sia indispensabile per garantire un percorso educativo di qualità, capace di accompagnare i ragazzi e sostenere le famiglie. “Le istituzioni regionali e nazionali – prosegue la nota – devono riconsiderare il progetto di accorpamento, valutando non solo norme e sentenze, ma soprattutto gli effetti concreti sulla vita degli studenti e sul tessuto sociale delle comunità”.
Per il presidente del Coordinamento, Romano Pesavento, l’istruzione rimane una priorità pubblica irrinunciabile, un bene comune da difendere con attenzione ed equità. Qualsiasi tentativo di ridimensionare istituti che funzionano mette a rischio la coesione culturale e sociale, indebolendo la partecipazione civica e la responsabilità collettiva.
Il Coordinamento assicura che continuerà a seguire con attenzione l’evolversi della vicenda e a sostenere tutte le iniziative a tutela dei diritti dei bambini, delle famiglie e del personale scolastico. “Una scuola viva e autonoma – conclude la nota – permette ai ragazzi di crescere non solo nelle conoscenze, ma anche nei valori civili. La pianificazione amministrativa non può prevalere sui bisogni reali degli studenti”.
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