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Taranto

Ex Ilva, Baku Steel si sfila dal bando. Socar vira su Api e la rete di 4.500 distributori

Per gli asset di Acciaierie d’Italia offerte prorogate al 26 settembre. Decisivo lo stop alla nave rigassificatrice nel porto di Taranto; si valuta un’alternativa a Gioia Tauro per il polo del Dri

Adi

Acciaierie d'Italia - archivio

TARANTO - È tramontata la possibilità che Baku Steel Company partecipi al nuovo bando per l’acquisizione degli asset industriali di Acciaierie d’Italia, la cui scadenza per la presentazione delle offerte è stata prorogata al 26 settembre. La società azera aveva già nei giorni scorsi manifestato il proprio disimpegno dal dossier ex Ilva.

Ulteriore conferma arriva dalla mossa dell’alleato principale di Baku nel progetto ex Ilva, la statale Socar (State Oil Company of Azerbaijan), che si appresta a chiudere con il gruppo Api l’acquisizione di una rete di oltre 4.500 distributori di carburante in Italia. Secondo quanto si apprende, questa è l’operazione annunciata dagli azeri dopo la rinuncia legata al caso Taranto.

A pesare è stato il no all’attracco nel porto della nave rigassificatrice che avrebbe dovuto fornire gas ai 3 nuovi forni elettrici, previsti in sostituzione degli altiforni da dismettere, e ai 4 impianti per la produzione di preridotto (Dri) contemplati dal piano dei commissari AdI. Il rifiuto del sindaco di Taranto, Piero Bitetti, è stato indicato come elemento determinante.

Di conseguenza, viene riferito che si sta valutando una localizzazione alternativa per il polo del Dri nell’area portuale di Gioia Tauro. La scelta maturerebbe dopo la comunicazione del no alla nave agli interlocutori azeri da parte dei commissari di Acciaierie, a seguito di una lettera del ministro delle Imprese, Adolfo Urso, indirizzata al sindaco Bitetti.

Fonti vicine al dossier indicano inoltre che l’imminente chiusura dell’operazione Socar–Api era stata anticipata dal ministro azero dell’Economia, Mikayil Jabbarov, in un colloquio con Urso avvenuto pochi giorni dopo il diniego alla nave rigassificatrice comunicato dai commissari delle amministrazioni straordinarie di Ilva e AdI, rispettivamente proprietario e gestore degli impianti siderurgici.

Il bando per gli asset di Acciaierie d’Italia resta dunque aperto, con il termine per le offerte fissato al 26 settembre, ma senza la partecipazione di Baku Steel Company.

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