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Barletta

Furto in un bar, due arresti e un indagato: bottino tra pasticceria, uova di cioccolato e cassa automatica

Operazione della Polizia di Stato coordinata dalla Procura di Trani. In carcere un barlettano, obbligo di dimora per un cittadino tunisino. Denunciato per evasione un terzo uomo

La Polizia di Stato della Bat

La Polizia di Stato della Bat

BARLETTA - Il Tribunale di Trani ha disposto la custodia cautelare in carcere per un barlettano e l’obbligo di dimora per un cittadino tunisino, entrambi ritenuti responsabili di un furto messo a segno in un bar-pasticceria del centro cittadino. Un terzo uomo, anch’egli barlettano, risulta indagato in stato di libertà. Le misure sono state eseguite dagli agenti della Polizia di Stato, al termine di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani.

Il colpo risale alla notte del 21 marzo 2025, quando i ladri, dopo aver pianificato l’azione con il supporto di un “palo”, si sono introdotti nel locale e hanno portato via prodotti di pasticceria, numerose uova di cioccolato artigianali, oltre a una cassa automatica di elevato valore contenente 1.600 euro in contanti e circa 300 euro destinati a beneficenza. La cassa è stata poi distrutta.

L’attività investigativa ha visto impegnati gli uomini del Commissariato di Barletta, con il contributo della Squadra Volanti e della Polizia Scientifica. Attraverso l’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e altri accertamenti mirati, gli investigatori sono riusciti a ricostruire nel dettaglio la dinamica del furto e a identificare i presunti autori: un 20enne barlettano e un 30enne tunisino, entrati materialmente nel locale, e un 40enne barlettano che avrebbe svolto il ruolo di palo.

È emerso inoltre che quest’ultimo, al momento del colpo, era già sottoposto agli arresti domiciliari: circostanza che ha portato a una denuncia per evasione.

Sulla base degli elementi raccolti, il GIP del Tribunale di Trani ha accolto la richiesta della Procura disponendo le misure cautelari: carcere per il 40enne barlettano e obbligo di dimora per il 30enne tunisino. Per tutti gli indagati è stata contestata la recidiva specifica per reati contro il patrimonio.

Le indagini restano aperte per ulteriori approfondimenti.

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