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Gravina in Puglia

Alta Murgia, bufera sulla nomina di Nicola Loizzo, “Scelta politica, ignorati i territori”

Il consigliere regionale Paolicelli attacca il Governo: “Cancellato il lavoro di Tarantini, serviva continuità. Il Parco non è un premio di fedeltà politica”

Francesco Paolicelli

Francesco Paolicelli

GRAVINA IN PUGLIA - È scontro aperto sulla nomina del nuovo commissario del Parco Nazionale dell’Alta Murgia, dopo che il Governo ha designato Nicola Loizzo alla guida dell’ente. A sollevare forti critiche è il consigliere regionale del Partito Democratico Francesco Paolicelli, che definisce la scelta come una decisione calata dall’alto, in totale disconnessione con le istanze espresse dai territori.

“Quella di Loizzo è una nomina politica, che ignora gli appelli congiunti dei sindaci del Parco e delle istituzioni locali”, ha dichiarato Paolicelli, sottolineando come fosse stata invece auspicata la conferma di Francesco Tarantini, presidente uscente e in carica dal 2019, alla luce dei risultati ottenuti e dei riconoscimenti internazionali ottenuti sotto la sua gestione.

Nel corso del suo mandato, infatti, l’Alta Murgia è stata riconosciuta come Geoparco Mondiale UNESCO e ha avviato numerosi progetti legati al turismo sostenibile, alla tutela ambientale e al coinvolgimento diretto delle comunità locali. Un modello che, secondo il consigliere, ha rappresentato un salto di qualità concreto per l’intero territorio.

Paolicelli annuncia inoltre che procederà a verificare tutti gli atti del Comune di Altamura relativi alla costituzione del Parco, per chiarire se lo stesso partito di centrodestra che oggi guida la scelta del commissario fosse, all’epoca, contrario alla nascita dell’ente.

“Il Governo e il Ministro dell’Ambiente rivedano questa decisione e restituiscano al Parco dell’Alta Murgia il valore del merito e della partecipazione democratica”, è l’appello finale del consigliere. “Il Parco non può diventare il bottino di logiche di potere: deve restare uno strumento di crescita condivisa e sviluppo sostenibile”.

Una presa di posizione netta, che alimenta il dibattito su una nomina destinata a lasciare il segno non solo nei rapporti istituzionali, ma anche nel futuro della gestione ambientale di un’area strategica per la Puglia.

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