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Taranto

Rigassificatore, un progetto per il Molo Polisettoriale

Il progetto, definito a impatto zero, è all'esame delle autorità competenti e attende ora il Nulla Osta di Fattibilità

Il progetto

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La società “Terminale di Rigassificazione GNL di Taranto srl “, con sede a Milano, ha inviato alla Direzione Generale Regionale dei Vigili del Fuoco l’Istanza per il rilascio del NOF, il Nulla Osta di Fattibilità relativo alla verifica della sicurezza del Terminale di Rigassificazione GNL da allocare alla “testa” del Molo Polisettoriale del Porto di Taranto su una superficie di 20 ettari, marginale per le operazioni portuali, distante dalla linea di costa circa km.2, dal deposito Agip km. 3,5 e dalla città km. 6,5, "in una configurazione di onshore equipollente ad un offshore ma non interessato dalle problematiche della sicurezza dell’ormeggio, dei sovraccosti e dell’intermittenza delle forniture, proprie delle navi rigassificatrici", viene spiegato.

Il progetto è completamente slegato dalla vicenda ex Ilva, con cui non ha collegamento.

"Il Terminale" viene ancora spiegato "sarà collegato alla rete SNAM con un gasdotto di km.14 fino al punto di connessione del nodo di Palagiano dal quale ha inizio la Dorsale Adriatica fino a Manerbio e il successivo tratto di collegamento con l’Austria. Il Progetto Definitivo, redatto con la consulenza specialistica di RINA Consulting SPA , allegato all'istanza, prevede la costruzione di un impianto di rigassificazione di capacità pari a 12 Mld/mc/anno dedicato alla sicurezza energetica nazionale ed europea potendo garantire forniture di gas con le modalità disposte dalla IEA, l'Agenzia Internazionale dell’Energia, ovvero “continue, affidabili e ad un prezzo compatibile per le famiglie e l’industria energivora”.

Viene evidenziata quella che è definita "la competitività del Terminale GNL di Progetto in termini di sicurezza, tutela ambientale e competitività economica" che discende, viene detto "dalle caratteristiche infrastrutturali e logistiche del sito, uniche nel panorama costiero nazionale, in quanto sufficientemente allocato a largo rispetto alla linea di costa, già assoggettato alle verifiche di ottemperanza della VIA e dotato di infrastrutture quali parti integranti di opere previste nel progetto del Terminale; condizioni uniche non ripetibili, che determinano un notevole contenimento dei tempi autorizzativi e di costruzione (meno di due anni), un risparmio sui costi di costruzione, una contenuta tariffa di rigassificazione, un prezzo del gas inferiore rispetto alla quotazione della borsa di Amsterdam- TTF nonché un prezzo competitivo rispetto ad altri terminali GNL e ai gasdotti transfrontalieri comunque potenzialmente esposti all’instabilità geopolitica".

La società proponente si dice "aperta ad un eventuale partenariato pubblico/privato ritenendo che le infrastrutture logistico-energetiche strategiche - riguardando direttamente l’interesse pubblico diffuso - debbano prevedere il controllo diretto o indiretto degli Enti pubblici per non rientrare nelle attività specificatamente speculative attinenti alla sfera privatistica, e conseguentemente con ritorni economici diretti per il territorio".

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