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Taranto

Dispersi in mare, il corpo recuperato è quello di Pasquale Donnaloia

La conferma dopo l'identificazione da parte dei parenti. Il ritrovamento al largo di Crotone: era disperso dal 29 giugno. Ancora senza esito le ricerche per Antonio Dell’Amura

La Motovedetta CP 845 della Guardia Costiera di Barletta

La Motovedetta CP 845 della Guardia Costiera

TARANTO - È stato ufficialmente identificato il corpo ritrovato nella mattinata di sabato 19 luglio al largo di Crotone: si tratta di Pasquale Donnaloia, uno dei quattro amici partiti in barca da Taranto per una battuta di pesca lo scorso 29 giugno e mai più rientrati. La conferma è giunta al termine delle procedure di riconoscimento formale da parte dei familiari, giunti in Calabria insieme a personale della Capitaneria di porto di Taranto.

Con il recupero del corpo di Pasquale, salgono a tre le vittime della tragedia marina che ha scosso Taranto e l'intera comunità ionica. Nei giorni scorsi il mare aveva già restituito i corpi di Claudio Donnaloia, 73 anni, fratello di Pasquale, e di Domenico Lanzolla, 60 anni, entrambi rinvenuti nelle acque davanti alla Basilicata. All’appello manca ora solo Antonio Dell’Amura, il quarto uomo disperso, di cui ancora non si hanno notizie.

Il corpo di Pasquale Donnaloia era stato recuperato nelle prime ore della giornata da una motovedetta della Guardia costiera calabrese, impegnata nelle operazioni di pattugliamento. Il cadavere si presentava in avanzato stato di decomposizione, condizione compatibile con una lunga permanenza in mare e che ha reso necessario attendere il riconoscimento familiare per fugare ogni dubbio.

La speranza che potesse trattarsi di uno dei dispersi ha avuto conferma nel momento in cui i parenti hanno verificato l’identità del 67enne di Taranto, chiudendo così un altro doloroso capitolo di questa vicenda.

I quattro amici erano salpati a bordo di un’imbarcazione semicabinata. Da allora, è stato avviato un complesso dispositivo di ricerca che ha coinvolto la Capitaneria di porto, la Guardia di finanza e i vigili del fuoco, estendendosi dal golfo di Taranto fino alle coste della Basilicata e della Calabria. Con il passare dei giorni, le operazioni si sono ridotte e ora proseguono senza il supporto di mezzi aerei, ma restano attive in mare.

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