Da via Giovan Giovine al Ponte girevole, la protesta si sposta: “Senza acqua, senza luce e senza futuro”

TARANTO – Questa volta la protesta si è affacciata direttamente sullo specchio di mare che separa la città vecchia dalla nuova: alcuni inquilini dello stabile di via Giovan Giovine, già al centro di un’ordinanza di sgombero per motivi di sicurezza, hanno minacciato di lanciarsi dal ponte girevole, esasperati da una situazione che definiscono ormai “insostenibile”.

A separare la tragedia dalla cronaca è stato ancora una volta l’intervento tempestivo della Polizia Locale e della Guardia Costiera, che hanno messo in sicurezza sia i manifestanti che l’area interessata, attirando l’attenzione di passanti e automobilisti nel cuore del centro cittadino.

I protagonisti della protesta sono gli stessi che, solo pochi giorni fa, erano saliti sul tetto dell’edificio dove continuano a vivere nonostante l’ordine di sgombero emesso dopo il crollo di una porzione del cornicione, avvenuto lo scorso 19 aprile. Una tragedia sfiorata che ha innescato un’emergenza abitativa ancora irrisolta.

Senz'acqua e sotto sgombero: la protesta in via Giovine. Ora minacciano di lanciarsi nel vuoto. Il video

Le famiglie dello stabile evacuato annunciano azioni clamorose in vista del ballottaggio. Denunciano il distacco delle utenze e la mancanza di alternative abitative

Nel palazzo di via Giovan Giovine non c’è più acqua né elettricità. Gli impianti sono stati disattivati per ragioni di sicurezza, ma diverse famiglie sono rimaste dentro, senza alternative abitative né assistenza concreta. “Siamo esasperati. Il Comune non ci ascolta. Non sappiamo più dove andare”, hanno dichiarato con rabbia e disperazione.

Le famiglie chiedono risposte, rapide e tangibili. Non parole, ma un tetto sicuro. La tensione resta alta e il rischio di nuove azioni dimostrative non è da escludere. Taranto si ritrova ancora una volta a fare i conti con una fragilità sociale e abitativa che chiede ascolto, prima che sia troppo tardi.

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