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La denuncia

Tagli alla manutenzione stradale, in Puglia è allarme sicurezza nelle campagne

Durissimo il grido d’allarme delle associazioni agricole: “Strade impraticabili e fondi dirottati sul ponte di Messina. Così si condanna l’entroterra all’isolamento”

Le condizioni di dissesto di molte strade rurali di Puglia

Le condizioni di dissesto di molte strade rurali di Puglia

BARI - Una rete viaria vasta, fragile e ora anche pesantemente penalizzata dai tagli alla manutenzione previsti nella Legge di Bilancio e nel decreto Milleproroghe. In Puglia, le strade provinciali si estendono per 8.237 chilometri, dall’estremo nord del Foggiano fino all’ultima punta del Salento, attraversando territori agricoli, zone interne e aree montane. Ma la loro tenuta è oggi seriamente compromessa da una riduzione delle risorse pubbliche che sfiora il 70%, sollevando l’allarme di amministratori locali e mondo agricolo.

A lanciare l’allerta era stata l’Unione Province d’Italia. Un'allerta che è stata ripresa dalla Cia Puglia, l'associazione degli agricoltori: la drastica riduzione dei fondi destinati alla messa in sicurezza, manutenzione ed efficientamento delle reti provinciali mette a rischio non solo la mobilità quotidiana dei cittadini, ma anche la sopravvivenza economica delle imprese agricole.

La Provincia di Foggia è quella che soffrirà maggiormente, con una rete di 2.850 chilometri da gestire e un taglio stimato in quasi 6 milioni di euro, rispetto agli 8,4 milioni inizialmente previsti. Segue l’Area Metropolitana di Bari con 1.700 chilometri, e una decurtazione di 5,4 milioni. A Lecce vengono sottratti 5 milioni, a Taranto 3,2 milioni, a Brindisi 2,6 milioni, mentre la Bat subisce una riduzione di 2 milioni.

“La situazione è gravissima – afferma Nicola Cantatore, direttore provinciale di CIA Capitanata – perché le strade secondarie sono spesso l’unico collegamento per i lavoratori agricoli e per il trasporto delle merci. Oggi queste arterie sono in condizioni precarie, e ogni taglio aggrava tempi di percorrenza, costi e rischi per la sicurezza”.

Ancora più netto l’intervento di Angelo Miano, presidente provinciale di CIA Capitanata: “Le aree più penalizzate sono quelle rurali e dell’entroterra, come il Gargano e i Monti Dauni, dove molte strade sono ormai al limite della praticabilità. Ma difficoltà si riscontrano anche nelle campagne di Foggia, Lucera, Manfredonia, Cerignola e San Severo”.

La denuncia si allarga a livello regionale con l’intervento di Gennaro Sicolo, vicepresidente nazionale e presidente pugliese di CIA Agricoltori Italiani: “Parliamo di un’assurdità: da un lato si modificano le regole del Codice della Strada, dall’altro si abbandonano al degrado le strade stesse, su cui dovrebbero valere quelle regole. Il taglio delle risorse per la viabilità secondaria è una scelta miope, che colpisce l’agricoltura, l’agriturismo e la zootecnia e ostacola lo sviluppo economico dei territori”.

Il malcontento cresce anche per la destinazione alternativa dei fondi, che secondo le organizzazioni agricole sarebbe legata al finanziamento del ponte sullo Stretto di Messina, generando sconcerto e indignazione tra chi vive e lavora ogni giorno in territori già penalizzati da ritardi infrastrutturali cronici.

L’appello è chiaro: il governo riveda immediatamente i tagli e restituisca alle province pugliesi le risorse necessarie per interventi urgenti di manutenzione, perché qui non si tratta solo di buche da rattoppare, ma della vita e della sicurezza di migliaia di persone che ogni giorno percorrono queste strade.

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