Aggredì il vicino con un coltello, resta in carcere il 71enne

BARI - Non ci sarà alcuno sconto nella misura cautelare per Giuseppe Manica, il 71enne originario di Avellino ma residente a Bari, arrestato lo scorso 27 febbraio con l’accusa di tentato omicidio pluriaggravato ai danni del suo vicino di casa.

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Il giudice per le indagini preliminari Alfredo Ferraro ha infatti respinto la richiesta avanzata dai legali della difesa, gli avvocati Elio Addante e Tullio Bertolino, che avevano proposto gli arresti domiciliari fuori città, escludendo così la possibilità di una vicinanza fisica tra indagato e vittima. Secondo il gip, tuttavia, il quadro cautelare non ha subito variazioni e l’indagato deve restare in carcere.

L’aggressione risale a una sera di fine febbraio. Secondo quanto emerso dalle indagini condotte dai carabinieri, Manica avrebbe atteso il vicino sul pianerottolo del condominio e, mentre quest’ultimo stava rientrando dopo aver portato a spasso il cane, lo avrebbe assalito con un coltello da cucina lungo 31 centimetri, colpendolo più volte al collo, al volto e al fianco.

L’uomo non avrebbe opposto resistenza all’arresto. Ai militari intervenuti dopo l’accaduto avrebbe dichiarato: “Sono stato io”.

Giuseppe Manica non è nuovo a episodi di violenza nei confronti del vicino. In passato è stato già condannato due volte in via definitiva per stalking nei confronti dello stesso uomo e per un ulteriore episodio, sempre legato ad atti persecutori, è attualmente rinviato a giudizio.

Il giudice ha ritenuto che, alla luce della reiterazione e della gravità dei fatti, non sussistano le condizioni per alleggerire la misura restrittiva, confermando così la permanenza dell’imputato nella casa circondariale di Bari.