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Bari
07 Maggio 2025 - 07:42
Fabio Margilio, presidente Aiop Puglia
BARI - Delusione e amarezza tra gli operatori del settore sociosanitario pugliese. È quanto esprime Aiop Puglia, la sezione regionale dell’Associazione Italiana delle Aziende Sanitarie Ospedaliere Sociosanitarie Residenziali di diritto privato, dopo la pubblicazione della delibera di Giunta n. 527/25, che definisce le risorse destinate alle RSA e ai Centri Diurni per il 2025.
A denunciare il mancato rispetto degli impegni presi è il presidente Fabio Margilio, che parla di provvedimento distante da quanto concordato nel corso di un incontro ufficiale svoltosi a gennaio tra la Regione e le associazioni di categoria. «Abbiamo atteso quattro mesi per leggere il testo – afferma – e ora scopriamo che non rispecchia le intese raggiunte. Non solo mancano elementi chiave, ma la tempistica rende ancora più problematico qualsiasi tipo di pianificazione per le strutture accreditate».
Tra i principali punti critici evidenziati c’è l’assenza della valenza biennale per i contratti, che – secondo quanto promesso a gennaio – avrebbe dovuto offrire alle aziende sanitarie un orizzonte più stabile per programmare interventi e investimenti. Invece, la delibera appena notificata fa riferimento esclusivamente all’anno 2025, nonostante quasi metà dell’anno sia ormai trascorsa.
Un altro tema centrale riguarda la mancata contrattualizzazione retroattiva al 2 febbraio per le strutture che, pur in possesso dei requisiti, erano rimaste escluse per mancanza di fondi. Margilio ricorda anche l’impegno preso dalla Regione per consentire la conversione in RSA di sei strutture sociali pugliesi, attualmente regolamentate dall’articolo 67: anche questa misura sarebbe sparita dal documento finale.
Perplessità sono state sollevate anche sulla gestione dei due posti letto aggiuntivi da destinare a pazienti dimessi dagli ospedali e bisognosi di cure estensive. Secondo Aiop, in assenza di indicazioni operative chiare, il rischio è quello di scaricare oneri economici sulle spalle dei gestori, già alle prese con costi crescenti e incertezze normative.
«Siamo davanti a un atto incompleto e insoddisfacente – ha concluso Margilio – che non rispetta le promesse fatte pubblicamente solo pochi mesi fa. Il nostro auspicio è che la Regione Puglia intervenga al più presto con un’integrazione formale che dia seguito agli accordi presi, restituendo alle strutture sociosanitarie chiarezza, stabilità e strumenti adeguati per operare».
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