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Bari
17 Aprile 2025 - 07:28
La copertina del Calendario comparato Ebraico - Cristiano - Islamico
BARI – Un progetto editoriale che unisce fedi diverse per promuovere dialogo, conoscenza e rispetto reciproco. È stato presentato a Bari, nel cuore della città vecchia, il Calendario comparato Ebraico Cristiano Islamico 2025, pubblicazione annuale della Fondazione IPRES, giunta quest’anno alla quarta edizione. L’evento si è svolto presso il Portico dei Pellegrini in piazza San Nicola, luogo simbolico della vocazione multiculturale e spirituale della città.
“La Puglia è terra di pace e accoglienza, un ponte naturale tra culture e religioni del Mediterraneo”, ha dichiarato il presidente della Regione Michele Emiliano, sottolineando il valore del calendario come strumento che, senza banalizzare le differenze, riesce a superare contrapposizioni e a rafforzare i legami tra le tre religioni monoteiste, protagoniste della storia e dell’identità pugliese. Il calendario, pubblicato ogni anno dal 2022 dell’era cristiana, corrispondente al 1443 del calendario islamico e al 5782 di quello ebraico, si configura come un “calendario dei calendari” che accompagna il lettore nella comprensione delle tradizioni spirituali e culturali delle tre fedi.
Per il sindaco di Bari, Vito Leccese, il luogo scelto per la presentazione rappresenta le radici profonde della città, già definita “operatrice di pace” negli anni ’90 e impegnata ancora oggi, con iniziative come i “Martedì della Pace”, nella promozione della convivenza. “È una pubblicazione che parla al cuore della nostra identità collettiva”, ha aggiunto.
Il tema dell’edizione 2025 ruota attorno ai riti di passaggio nelle tre tradizioni religiose, esplorati come momenti fondamentali della vita: nascita, circoncisione, passaggio all’età adulta, matrimonio, scelta di vita consacrata e morte. Come spiegato da Angelo Giannini, referente regionale per il Dialogo Islamo-Cattolico e coautore insieme ad Alfredo Gabrielli e don Angelo Garofalo, si tratta di un’analisi approfondita che mette in luce come questi riti accompagnino l’individuo nella sua crescita spirituale e sociale. “Il nostro intento – ha dichiarato Giannini – è accrescere il dialogo e la curiosità intellettuale, favorendo rispetto, inclusione e scambio culturale”.
Il presidente della Fondazione IPRES Giovanni Campobasso ha evidenziato come questa pubblicazione rappresenti un impegno concreto verso l’integrazione, valorizzando l’apporto delle religioni monoteiste alla riflessione sui passaggi della vita umana, nel contesto di un Mediterraneo plurale. “Un’opera che riflette i valori di solidarietà e accoglienza propri della cultura pugliese”, ha sottolineato.
Per Roberto Venneri, segretario generale della Presidenza della Regione, il calendario è il simbolo di una “convivialità delle differenze” che va promossa in un tempo di profondi cambiamenti demografici e tecnologici. “Lo scambio tra saperi e culture è la chiave per l’innovazione e la crescita umana”, ha affermato, legando il progetto a un più ampio “ecosistema dell’innovazione” in cui convivono istituzioni, economia e società.
Anche il mondo accademico ha espresso il proprio sostegno all’iniziativa. Riccardo Viel, delegato dell’Università degli Studi di Bari, ha evidenziato come il calendario sia testimonianza della sedimentazione storica delle fedi nei territori e ha ribadito il ruolo cruciale della formazione per una comprensione profonda di questa ricchezza.
A chiudere l’incontro, le parole di Maja Handjiska Trendafilova, direttrice della Regional School of Public Administration (ReSPA), che ha definito il calendario “una dichiarazione di valori”, in grado di contrastare la divisione e coltivare la comprensione reciproca, in un’epoca in cui le differenze rischiano troppo spesso di diventare strumenti di conflitto.
L’evento si è svolto nell’ambito del programma europeo “Public Servants' Capacity Building and Mobility”, che ha portato a Bari amministratori pubblici da tutta Europa e dai Balcani occidentali, grazie alla collaborazione tra Ministero degli Esteri, Scuola Nazionale di Amministrazione e ReSPA. Un’occasione per condividere modelli virtuosi e riflettere su nuove forme di governance interculturale, nel segno della pace, del dialogo e della responsabilità comune.
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