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Lecce

Si spaccia per personal trainer e abusa di una 15enne nelle acque di Otranto

Il presunto aggressore è stato rinviato a giudizio. Già condannato per un altro episodio, avrebbe dovuto seguire un percorso riabilitativo mai iniziato

Il Tribunale di Lecce

Il Tribunale di Lecce

LECCE - Un incubo in pieno giorno si sarebbe consumato nelle acque cristalline di Otranto, nei pressi di un affollato lido. Un uomo di 51 anni, residente a Bagnolo del Salento, è stato rinviato a giudizio con la pesante accusa di aver molestato una ragazzina di 15 anni. La decisione è stata presa dal giudice Angelo Zizzari, che ha respinto la richiesta di abbreviato condizionato presentata dalla difesa dell'imputato.

Il provvedimento di giudizio immediato, emesso dalla giudice per le indagini preliminari Giulia Proto, ha accolto le richieste del pubblico ministero Maria Grazia Anastasia, che ha coordinato le meticolose indagini. 

L'uomo, già da tempo sottoposto all'obbligo di dimora nel suo comune di residenza per disposizione della stessa giudice, è ora chiamato a rispondere di un episodio agghiacciante. Secondo la ricostruzione degli investigatori, i fatti risalirebbero al 12 luglio scorso. In quel giorno, l'uomo si sarebbe avvicinato alla quindicenne mentre si trovava in acqua, presentandosi falsamente come un personal trainer. Con il pretesto di insegnarle alcuni esercizi, le avrebbe rivolto una domanda sul suo peso, per poi afferrarla e abusare di lei, nonostante la presenza del fidanzato della giovane nelle immediate vicinanze.

Il terrore della quindicenne sarebbe esploso una volta tornata sulla spiaggia, dove è scoppiata in un pianto disperato, ripetendo frasi di disgusto. La giovane ha immediatamente raccontato l'accaduto ai genitori, mentre il presunto aggressore tentava di allontanarsi frettolosamente verso il parcheggio. La sua fuga è stata però interrotta dall'intervento provvidenziale di un finanziere e di un ex poliziotto, che lo hanno bloccato in attesa dell'arrivo dei carabinieri.

Il giovane, difeso dall'avvocato Dimitry Conte, ha sempre negato con forza di aver compiuto qualsiasi tipo di approccio sessuale nei confronti della quindicenne. A rendere la vicenda ancora più inquietante è il precedente penale dell'imputato, già condannato il 10 gennaio 2024 per un altro caso di violenza sessuale ai danni di una minorenne, commesso durante il periodo estivo del 2020.

La sentenza di condanna precedente stabiliva inoltre che L.C. avrebbe dovuto intraprendere un percorso riabilitativo presso un centro antiviolenza per ricevere le cure necessarie, un provvedimento che, stando alle informazioni attuali, non sarebbe mai stato attuato. I genitori della giovane vittima sono attualmente assistiti dall'avvocato Alberto Corvaglia, pronti a chiedere giustizia per il trauma subito dalla figlia.

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