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08 Aprile 2025 - 06:39
Una delle frasi shock scritte sui muri del bagno del Liceo classico Casardi di Barletta
BARLETTA — Un’ondata di sdegno ha investito il liceo classico Casardi di Barletta dopo il ritrovamento di scritte cariche di odio di genere sui muri dei bagni maschili, che fino a poco tempo fa erano destinati alle studentesse ma, per ragioni logistiche, sono stati riconvertiti. A fare la scoperta sono stati proprio gli studenti dell’istituto, che hanno immediatamente denunciato la gravità della situazione chiedendo un intervento deciso da parte della dirigenza scolastica.
La reazione della preside Serafina Ardito non ha però convinto la comunità studentesca. Secondo gli alunni, la circolare diffusa dalla dirigente si sarebbe limitata a censurare l’atto vandalico senza affrontare a fondo la portata dei messaggi discriminatori incisi sulle pareti. Interpellata sulla vicenda, la preside ha condannato l’episodio, non escludendo tuttavia la possibilità che a scrivere quelle frasi siano stati individui estranei alla scuola, entrati nei locali durante la "Notte dei Licei", l’evento che si è svolto venerdì scorso nella sede di via Ferdinando D’Aragona.
La comunità scolastica si prepara ora a far sentire la propria voce. Per martedì mattina è stato annunciato uno sciopero da parte degli studenti del Casardi. Alla base della protesta ci sono non solo le condizioni di degrado in cui versa lo storico edificio del liceo, ma anche la ferma volontà di reagire all'episodio che ha scosso profondamente la scuola, soprattutto in un periodo già segnato da un forte allarme sociale per i più recenti casi di femminicidio avvenuti in Italia.
La condanna politica non si è fatta attendere. Il consigliere comunale Carmine Doronzo, ex studente del Casardi, ha commentato con parole dure: "Nella scuola che ho frequentato, alcuni individui, che definirei senza esitazione fascisti, hanno imbrattato i muri dei bagni delle ragazze con frasi vergognose. Tra queste, anche un inquietante 'Viva Turetta', in riferimento al killer di Giulia Cecchettin. Non si tratta di semplici ragazzate, ma di precisi segnali politici che non vanno sottovalutati. È la brutalità tipica dei fascisti, che si sentono protetti da certi contesti di governo e amministrazione. Bisogna rispondere con fermezza prima che queste parole si trasformino in azioni".
Anche la consigliera comunale Santa Scommegna ha voluto esprimere la propria indignazione: "Durante i funerali delle donne uccise vediamo palloncini, magliette e applausi. Poi, nei bagni delle scuole, la verità esplode in tutta la sua violenza. E adesso? Nessuno provi a minimizzare ciò che è accaduto".
Il caso ha acceso un faro sulla necessità di contrastare con determinazione ogni forma di odio di genere e di degrado all’interno degli spazi scolastici, che dovrebbero rappresentare un luogo sicuro e inclusivo per tutti.
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