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I dati

Taranto e il lavoro: numeri drammatici

Iniziativa della Uil nel capoluogo ionico

Iniziativa della Uil nel capoluogo ionico

Iniziativa della Uil nel capoluogo ionico

Far emergere l’invisibile e dare voce ai lavoratori precari e al fenomeno del lavoro sommerso. Questo l’obiettivo della campagna nazionale della Uil “No ai lavoratori fantasma”, che il 20 e il 21 febbraio farà tappa a Taranto, unica città pugliese coinvolta nell’iniziativa. La conferenza stampa di presentazione si è svolta presso la sede della Uil di Taranto, alla presenza del segretario generale Uil Puglia, Gianni Ricci, e del segretario organizzativo Uil Puglia, Stefano Frontini.

La tappa di Taranto segue quelle di Ascoli Piceno e Potenza, con l’obiettivo di denunciare il crescente problema del lavoro precario e irregolare, una piaga che colpisce milioni di lavoratrici e lavoratori in tutto il Paese e in particolare nel Mezzogiorno.

“Abbiamo scelto Taranto perché è la provincia che soffre di più in Puglia, dove la precarizzazione del lavoro è la norma. In Puglia, l’80% delle nuove attivazioni contrattuali sono di lavoro precario e a termine, e un quinto di esse non supera il mese di durata. Non possiamo continuare a raccontare un Paese che cresce mentre milioni di persone sono costrette a vivere nell’ombra, senza tutele e senza diritti”, ha dichiarato Gianni Ricci.

Dati allarmanti

Incrociando i dati Istat e Inps, il quadro emerge in tutta la sua gravità: in Puglia, solo il 7,6% dei contratti attivati nel 2024 è a tempo indeterminato; oltre l’80% dei contratti è a tempo determinato, di cui un quarto ha durata tra uno e tre mesi e uno su cinque meno di 30 giorni. Sono oltre 200mila i lavoratori in nero, generando un’economia sommersa pari a 4,5 miliardi di euro con il tasso di irregolarità in Puglia che raggiunge il 14,4%. La disoccupazione pugliese si attesta al 12,1%, ben sopra la media nazionale dell’8,2% e quella del Nord Italia (5,1%). L’occupazione in Puglia è al 50,7%, con Taranto al minimo regionale (43,2%); il tasso di inattività ha toccato il 33,7%, segnalando un grave problema di scoraggiamento lavorativo.

La manifestazione in programma a Taranto il 20 e 21 febbraio

A livello nazionale, il fenomeno si conferma allarmante: meno di 1/6 delle assunzioni nel 2024 sono state a tempo indeterminato, nel periodo gennaio-settembre 2024, le assunzioni nel settore privato sono diminuite dell’1,7% rispetto al 2023, i contratti di apprendistato e tempo indeterminato sono calati rispettivamente del 9,6% e del 5,8%, l’incidenza del part-time è in crescita tra i contratti a termine (38%), segno di una sempre maggiore precarizzazione. Il lavoro sommerso e precario non è solo una questione economica, ma anche un grave problema di sicurezza. “I lavoratori privi di contratto o con contratti instabili sono i più esposti ai rischi sul luogo di lavoro, senza alcuna tutela o protezione. Questa campagna si affianca alla nostra battaglia ‘Zero Morti’, perché la sicurezza deve essere un diritto per tutti”, ha sottolineato Stefano Frontini.

La tappa di Taranto

Nei giorni 20 e 21 febbraio, alla Rotonda Marinai d’Italia, la Uil allestirà un tir di oltre 13 metri, trasformandolo in un punto di ascolto e informazione. I cittadini potranno confrontarsi con esperti, lavoratori, pensionati, giovani e studenti, per discutere di precariato, diritti e soluzioni per il futuro del lavoro.

Dopo Taranto, la carovana della UIL proseguirà il suo viaggio attraverso l’Italia, per dare voce ai lavoratori fantasma e sollecitare un intervento concreto da parte delle istituzioni. "Vogliamo accendere i riflettori su questo dramma e proporre soluzioni. Il lavoro dignitoso non deve essere un privilegio, ma un diritto garantito a tutti", ha concluso Ricci.

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