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Taranto

Leonardo, non solo Grottaglie: riesplode il caso Paolo VI

La vertenza: i sindacati duri contro l'azienda

Lo stabilimento Leonardo, al quartiere Paolo VI

Lo stabilimento Leonardo, al quartiere Paolo VI

Non solo il caso Grottaglie.

Nei giorni scorsi la Direzione aziendale della sede Leonardo di Paolo VI della Divisione Elettronica, a Taranto, insieme al responsabile delle relazioni sindacali, ha convocato le organizzazioni sindacali per effettuare un incontro di aggiornamento previsto dai piani di monitoraggio dell’accordo sindacale del 15 luglio 2022. Quell'intesa prevede, a valle di un piano di riorganizzazione ed investimenti della Divisione Elettronica, il trasferimento del personale di alcuni siti, tra i quali il sito di Taranto Paolo VI, presso la sede Aerostrutture di Grottaglie ed un piano di assunzioni che ha incrementato di fatto il numero complessivo dei lavoratori del sito di Taranto.

Durante i precedenti incontri, fino all’ultimo risalente a settembre 2024, l’RSU aveva richiesto di effettuare i sopralluoghi congiunti con l’Rsu/Rls per verificare il rispetto di tutte le condizioni relative alla sicurezza, al layout, agli spazi, ai servizi, alla mensa e ai parcheggi nei luoghi adibiti ad accogliere le persone del sito di Paolo VI.

"Sopralluoghi" si legge in una nota "mai effettuati per responsabilità da addebitare alla Direzione aziendale, avendo come Fim-Fiom-Uilm dato disponibilità incondizionata a tutela delle persone impattate per conciliare le esigenze del business con quelle dei dipendenti.

Per tali ragioni abbiamo appreso, con estrema sorpresa, nel corso della riunione di lunedì scorso la decisione di avviare il trasferimento a partire dal primo marzo di una prima parte di lavoratrici e lavoratori, contravvenendo di fatto non solo a quanto già condiviso precedentemente con le organizzazioni sindacali ma soprattutto nel totale disimpegno degli stessi accordi sottoscritti".

"Avevamo tra l’altro richiesto precedentemente di effettuare un trasferimento che, trattandosi di circa 200 persone, prevedesse una pianificazione temporale certa per tutti pur comprendendo di non poterlo completare in un solo giorno. Cosa non garantita proprio perché, per stessa ammissione aziendale, l’edificio di Grottaglie non è ancora completo come dispositivi di rete" si legge ancora.

Le sigle metalmeccaniche rivendicano di avere subito invitato l’azienda a rivedere la propria posizione provando a recuperare una relazione tra le parti costruttiva e collaborativa; l’incontro si è concluso con l’impegno ad aggiornarsi sulla base delle criticità rilevate dalle organizzazioni sindacali.

"Così non è stato" spiegano ora Fim, Fiom e Uilm "e nella giornata di ieri la Leonardo ha consegnato le lettere di trasferimento ad una prima parte dei lavoratori, preoccupandosi esclusivamente di rispettare il preavviso contrattuale che conferma la data sancita nelle comunicazioni formali, ovvero primo marzo 2025.

Tale atteggiamento ha generato un precedente pericoloso che determina uno strappo nei rapporti tra le parti che avrà inevitabilmente un impatto negativo soprattutto legata alla difficile fase organizzativa che dovrà affrontare la Divisione Elettronica".

L'eccellenza tradita e l'incrocio con Grottaglie

Il sito di Paolo VI doveva diventare uno dei centri di eccellenza tecnologica "ma nessuna novità e’ stata fornita in tal senso", lamentano i sindacati. "Non vorremmo mai pensare che questa improvvisa ed unilaterale decisione, presa senza aver precedentemente finalizzato gli step previsti dalla gestione dell’accordo, sia finalizzata a dimostrare, già dalla prossima presentazione del piano industriale di Leonardo SPA (prevista guarda caso proprio per il mese di marzo), che l’azienda stia intervenendo per generare la multi divisionalità dello stabilimento Aerostrutture di Grottaglie, fingendo che tale operazione possa apportare beneficio per il sito ricevente in sofferenza produttiva a causa della crisi Boeing. L’accordo del 2022 non ha assolutamente nulla a che vedere con il destino delle Aerostrutture".

"A nulla serve diversificare semplicemente gli spazi fingendo che la soluzione possa risiedere in ipotetiche e non previste sinergie", sottolineano i sindacati.

Le prossime mosse

A fronte di quello che definiscono "un atto unilaterale da parte della Direzione della Divisione Elettronica" il sindacato intende rispondere  "programmando già nei prossimi giorni le assemblee con le lavoratrici e i lavoratori necessarie quest’ultime per condividere un percorso di mobilitazioni con il fine di sospendere i trasferimenti, previsti per il 1 marzo 2025, ed aprire un serio confronto con le RSU e le segreterie sulle modalità di applicazione dell’accordo del 15 luglio 2022".

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