«Su Hiab non molliamo». Il video

Questa mattina a Roma si sono incontrati i vertici dell’azienda Hiab Italia ed i rappresentanti nazionali e territoriali delle organizzazioni sindacali di Fim, Fiom e Uilm per cercare di riaprire il confronto sulla vertenza, che mette a serio rischio il futuro di 102 lavoratori del sito produttivo di Statte. Obiettivo quello di individuare adeguate soluzioni sociali ed industriali per far fronte alla crisi della controllata italiana del gruppo Cargotec Co.

L’azienda, nei precedenti incontri, dopo aver ribadito le motivazioni dell’intenzione di chiudere la linea di produzione delle gru medio-piccole dello stabilimento di Statte ed il potenziamento di quelli di Minerbio e Argelato, ha dichiarato di voler avviare la procedura legge 234/2021 inerente il ricorso agli ammortizzatori sociali. Al tavolo di confronto si è entrati più nel dettaglio della questione, ma ancora ci sono degli aspetti da definire e chiarire.

“Per la Fim Cisl resta prioritaria la tutela di tutti i lavoratori, affinché sia dato ad ognuno possibilità garantita nel piano sociale, di ricollocazione o di riqualificazione” dicono il segretario nazionale Fim Cisl, Valerio D’Alò, ed il segretario Appalti Fim Cisl Taranto Brindisi, Pietro Cantoro.

“Continuiamo a chiedere al Mimit e all’azienda di cercare un percorso di reindustrializzazione del sito di Taranto e di rilancio. La riunione si aggiornerà perché l’azienda ha preso nota delle nostre osservazioni su gestione ammortizzatori, percorso di esodi incentivati e mobilità interna. Il confronto con l’azienda è stato aggiornato alla prima settimana del prossimo mese di dicembre. Per l’occasione si effettuerà un ultimo passaggio con il management di Hiab Italia finalizzato a sintetizzare il percorso da presentare successivamente in sede ministeriale”.

Hiab, drammatico confronto a Roma

L'azienda vuole chiudere lo stabilimento stattese