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La vertenza

Hiab, iniziata la mobilitazione

Sciopero allo stabilimento di Statte contro la delocalizzazione della produzione

Hiab

Lavoratori in sciopero davanti allo stabilimento Hiab di Statte

Iniziata la mobilitazione alla Hiab. Oggi, giovedì 11 luglio, i lavoratori si sono fermati per tre ore per portare all'attenzione della multinazionale la gravissima situazione che attualmente affligge il sito di Statte.

«In particolare - dichiarano Fim, Fiom e Uilm - la decisione della direzione internazionale di delocalizzare il lavoro, con conseguente chiusura dello stabilimento, rappresenta una minaccia diretta non solo per i posti di lavoro, ma anche per l'economia locale e la stabilità delle nostre comunità. A questa problematica si aggiungono le difficili condizioni di lavoro dovute alle alte temperature all'interno dello stabilimento, una questione di microclima che è stata discussa più volte, ma per la quale non sono state ancora trovate soluzioni adeguate. Tali condizioni mettono a dura prova la salute e il benessere dei dipendenti, creando un ambiente di lavoro insostenibile e pericoloso».
Proclamate sempre per oggi le ultime tre ore di sciopero per turno.

«Questa azione - spiegano - si rende necessaria per: Tutela della salute dei lavoratori: Le alte temperature e le condizioni di lavoro non conformi agli standard minimi di sicurezza rappresentano un rischio inaccettabile per la salute fisica e mentale dei dipendenti. Difesa dei posti di lavoro: La decisione di delocalizzare il lavoro e chiudere lo stabilimento di Statte avrà un impatto devastante su centinaia di famiglie e sull'intera comunità. Salvaguardia del futuro del sito di Taranto: È indispensabile avviare un dialogo costruttivo per esplorare tutte le possibili alternative alla chiusura e per implementare soluzioni che permettano la continuità delle attività produttive nel rispetto dei diritti dei lavoratori».

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