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Il fatto

Sequestrati 200 chili di cozze, 350 ricci di mare e 25 chili di novellame

L'intervento della Guardia Costiera

L'intervento della Guardia Costiera

L'intervento della Guardia Costiera

Prosegue, lungo tutto il versante costiero della provincia jonica, l’attività di controllo a terra e a mare della Guardia Costiera di Taranto a tutela della salute pubblica e dell’ecosistema marino.

Nei giorni scorsi, tre diversi interventi hanno portato al sequestro di 200 kg di cozze, 350 ricci di mare e 25 kg di novellame, ma anche a diverse sanzioni amministrative, per un totale di 3.000 euro. I numerosi esemplari di ricci di mare sono stati dapprima rinvenuti da una motovedetta, in pattugliamento lungo le acque della località San Vito, a bordo di un’unità da diporto; al relativo conducente, oltre al sequestro degli echinodermi, è stata inoltre contestata una sanzione pecuniaria di 2.000 euro. Sanzione che di recente è stata inasprita, alla luce del divieto di raccolta totale dei ricci di mare, previsto all’interno delle acque territoriali della Regione Puglia.

A seguito di una segnalazione inoltrata da un privato cittadino, riguardante la presenza di alcuni barchini attivi nei pressi dei bassi fondali del litorale di Castellaneta Marina, un gommone della Capitaneria di Porto ha immediatamente mollato gli ormeggi, riuscendo a cogliere in flagrante un altro diportista intento nella pesca del “novellame di sarda”. Oltre ad una sanzione amministrativa di 1.000 euro, allo stesso è stata sequestrata la rete da pesca, totalmente illegale considerata la minutissima dimensione delle maglie. Ed infine, al seguito di un’apposita attività di monitoraggio operata in via delle Fornaci, è stata effettuata un’ispezione congiunta con il personale dell’Asl Veterinaria di Taranto all’interno di un container dove si riteneva venissero confezionati illegalmente mitili destinati al consumo umano. Le persone che in quel momento erano intente a “lavorare”, si sono repentinamente dileguate.

Nonostante questa circostanza, però, gli ispettori hanno provveduto alla distruzione dei 200 kg di cozze rinvenute in un ambiente che presentava gravi carenze igieniche, ed hanno richiesto al Comune di Taranto di provvedere alla rimozione forzata del container.

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