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Il Pd sconfessa Azzaro

La segretaria provinciale Filippetti: «È in giunta a titolo personale». L'indiscrezione: ultimatum al vicesindaco

Gianni Azzaro

Gianni Azzaro

Arriva la "scomunica" dal suo partito per Gianni Azzaro, appena confermato vicesindaco nella nuova giunta di Rinaldo Melucci. La segretaria provinciale del Pd, Anna Filippetti, è esplicita: «Ufficialmente il Partito Democratico che rappresento, è all'opposizione, e per questo motivo mi preme evidenziare che il vicesindaco Gianni Azzaro è presente in Giunta a titolo personale».

Secondo indiscrezioni, nella serata di martedì 9 dai vertici del Pd sarebbe stato indirizzato un ultimatum ad Azzaro con l'invito a dimettersi entro 24 ore. Se non dovesse farlo, potrebbe essere a rischio la sua permanenza nel Pd.

Ma torniamo al giudizio della segretaria provinciale sul nuovo assetto dell'amministrazione comunale. Più in generale, Filippetti esprime un giudizio negativo sull'ennesimo esecutivo varato da Melucci e appoggiato dai consiglieri del Pd Bianca Boshniaku, Michele De Martino e Valerio Papa, la cui posizione è all'attenzione della commissione di garanzia presieduta da Ennio Pascarella. Sono invece in linea con le indicazioni di partito, e quindi all'opposizione, Lucio Lonoce e Vincenzo Di Gregorio, i due consiglieri che hanno votato contro l'approvazione del bilancio di previsione del Comune.

Filippetti ribadisce che il Pd «è convintamente all'opposizione».

«Nasce la Giunta Comunale di Taranto  - dichiara la segretaria Dem - a totale trazione civica, definita unicamente in base a rapporti di carattere personale, in cui i partiti e il loro ruolo vengono praticamente azzerati. Una giunta nata su “contrattazione “one to one, che riflette un sistema di gestione della cosa pubblica, privo di una visione di comunità, orientato al mantenimento delle posizioni».

Anna Filippetti

«Il Pd  - prosegue - dai banchi della minoranza opererà con buonsenso, soprattutto tenendo ben presente l'interesse della città, in giorni in cui tante e tali sono le criticità che richiedono una attenzione totale ed un impegno mirato. Non è più tempo di distrarsi in giochetti di palazzo che spostano poltrone a seconda delle “esigenze del momento". Amministrare è una cosa seria, perché si gestisce la cosa pubblica e si influisce direttamente sul quotidiano delle persone. Il silenzio su questioni che coinvolgono la vita della città e non solo, è sconcertante, non una parola spesa sul dramma che coinvolge migliaia di lavoratori dell’ex Ilva, sulle vertenza dei 330 lavoratori portuali ad esempio, per non parlare dell'inchiesta dei servizi cimiteriali».

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