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L'intervento

I Genitori Tarantini si appellano all'Anci contro le decisioni di Fitto

Lettera aperta al Presidente Decaro

L'associazione Genitori Tarantini

L'associazione Genitori Tarantini

Lettera aperta dell'Associazione Genitori tarantini al presidente dell'ANCI, l'associazione nazionale dei Comuni italiani e sindaco di Bari Antonio Decaro. Una lettera all'indomani delle decisioni del governo che indirettamente riguardano anche Taranto. Ecco il testo integrale:

«Egregio dottor Antonio Decaro, la contattiamo nella sua veste di presidente dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani.

Il decreto “Salva infrazioni” (titolo già di per sé indecente), accoglie al suo interno il cosiddetto “emendamento Fitto”, del quale lei, al pari dei sindaci di tutti i comuni italiani, immaginiamo conosca perfettamente il contenuto.

Ci preme, quindi, puntare il faro su un passaggio del suddetto emendamento: la riduzione del potere di intervento del sindaco di Taranto, al quale viene riconosciuta la sola possibilità di intervento nel caso in cui l’acciaieria non rispetti l’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale).

Al di là delle intenzioni o dei desideri del sindaco di Taranto, chiediamo a lei e a tutti gli altri sindaci se è accettabile che un collega venga posto in condizioni di inferiorità rispetto agli altri, impedendogli di svolgere compiutamente il proprio mandato. E’ accettabile, chiediamo ai sindaci italiani da lei rappresentati, un tale comportamento discriminatorio?

Le chiediamo, quindi, di riportare all’assemblea della Associazione da Lei presieduta questa gravissima incursione antidemocratica del ministro Raffaele Fitto e dell’intero governo presieduto da Giorgia Meloni, anche nell’interesse della Repubblica italiana che, vogliamo ricordarlo, resta ancora democratica (almeno, a leggere l’articolo 1 della Costituzione). Chiediamo che l’ANCI prenda seriamente e fermamente posizione contro questa inaccettabile discriminazione.

Qualora intendesse incontrare una delegazione della nostra associazione, saremmo felicissimi di accettare l’invito».

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