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La tragedia al porto
26 Luglio 2023 - 15:42
Il porto di Taranto
«Quel giovane uomo, finito schiacciato da una ecoballa all’interno della stiva di una nave, solo qualche giorno prima era a fare il pulitore nell’area LAF o nella zona Parchi Minerali della grande acciaieria tarantina. Come sia possibile che un lavoratore sia in grado di fare due lavori così differenti, che prevedono prerequisiti di sicurezza e di esperienza così diversi, e come può uscire dall’acciaieria per entrare al porto e condurre manovre così delicate con tale facilità?».
A porsi questa domanda sono Giovanni D’Arcangelo e Gianfranco Solazzo, segretari confederali di Cgil e Cisl. «Abbiamo atteso qualche ora dopo l’ennesima morte al porto di Taranto, perché ci sembrano da tempo vuote e insufficienti le frasi di cordoglio di fronte a fatti come questi e perché l’incidente mortale in cui ha perso la vita ieri il 31enne Antonio Bellanova grida giustizia anche alla luce di “opacità” circa l’assetto normativo e contrattuale in cui era inquadrato l’operaio e che ci riserviamo di appurare ulteriormente nelle prossime ore», spiegano i sindacalisti.
D'Arcangelo e Solazzo sostengono lo sciopero indetto dalle categorie di riferimento dei lavoratori portuali, ma al di là dello sciopero per i confederali, la vicenda merita un approfondimento ulteriore e l’individuazione netta delle responsabilità. Cgil e Cisl accendono i fari sul contratto di somministrazione, sulla formazione, su chi avrebbe dovuto controllare, e chiedono con forza di non parlare più di incidente.
«A che titolo quel lavoratore era in quella stiva? Era preparato a quel tipo di lavoro o era il classico tappabuchi come nelle prerogative tipiche di chi lavora per le agenzie di somministrazione? - si chiedono – Sono tutti dubbi che da ieri affollano i nostri pensieri e che se dovessero rivelarsi fondati non ci farebbero più parlare di “incidente”». Cgil e Cisl Taranto in queste ore e attraverso le loro categorie stanno acquisendo ancora ulteriori informazioni, ma nei prossimi giorni presenteranno regolare richiesta di approfondimento più dettagliata all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio - Porto di Taranto.
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