Il gruppo statuario “Orfeo e le Sirene” - FOTO Emanuele Antonio Minerva e Agnese Sbaffi (dal sito
del Ministero della Cultura)
Sarà svelato oggi il gruppo statuario “Orfeo e le Sirene”. A mezzogiorno al MArTA, la presentaziuone ufficiale con la partecipazione del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Dopo i saluti istituzionali del sindaco Rinaldo Melucci, e l’introduzione di Luca Mercuri, Direttore Regionale Musei Puglia, interverranno: il Direttore Generale Musei, Massimo Osanna; il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Taranto, Eugenia Pontassuglia; il Comandante dei Carabinieri TPC, Gen. B. Vincenzo Molinese. “Orfeo e le Sirene” fu trafugato da un’area archeologica di Taranto negli Anni Settanta e successivamente esportato illecitamente negli Stati Uniti d’America. Il rientro in Italia grazie all’operazione condotta dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC), coordinati dalla Procura della Repubblica di Taranto, insieme al New York County District Attorney’s Office (DAO). Il gruppo scultoreo in terracotta raffigura Orfeo - il mitico cantore che, con la sua voce, poteva domare persino Cerbero, il feroce cane degli Inferi - e due Sirene - spaventosi esseri mitologici dalla voce così incantevole da far impazzire i marinai che passavano accanto a loro. Secondo il mito, Orfeo avrebbe sconfitto le Sirene durante il viaggio di ritorno degli Argonauti, nei pressi di un’isola della Sicilia o dell’Italia del Sud. La vittoria di Orfeo sulle Sirene rappresenta simbolicamente il trionfo dell’armonia musicale, un concetto chiave del pensiero filosofico e politico pitagorico, particolarmente diffuso nelle città della Magna Grecia. Proveniente forse da un monumento funerario o da un santuario, l’opera si data alla fine del IV secolo a.C.
Commentiscrivi/Scopri i commenti
Condividi le tue opinioni su Buonasera24
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo