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Valori dello sport e storia della città per strappare i ragazzi alla strada

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Corsi di calcio, baseball e pallacanestro per i ragazzi del quartiere Paolo VI, tornei sportivi al rione Salinella per accrescere la socializzazione tra coetanei di zone diverse della città ma anche una visita al museo MarTa per scoprire l’Atleta di Taranto e il legame tra la città e lo sport, in previsione del grande appuntamento con i Giochi del Mediterraneo. Sono 54 i giovani che hanno partecipato al progetto Icco, avviato a gennaio 2022 dalla cooperativa sociale Noi e Voi a.r.l e concluso da pochi giorni. Il progetto ha promosso la pratica sportiva come forma di educazione alla cittadinanza attiva, all’impegno sociale e civile, al rispetto delle regole e alla diffusione di modelli e stili di vita sani. «Lo sport è un’ottima modalità per entrare in relazione con i ragazzi – spiega il presidente della cooperativa, Antonio Erbante - soprattutto con quelli delle periferie che si divertono nei campetti all’aria aperta. Noi abbiamo utilizzato le strutture esterne messe a disposizione dalla parrocchia Corpus Domini di Paolo VI ma siamo stati anche al rione Salinella per un torneo di calcetto a squadre. Una volta coinvolti, è stato facile raccontare la storia di Icco, da cui prende il nome il progetto e portarli al museo. Un altro momento emozionante, perché molti di loro non ci erano mai entrati». Il progetto Icco è vincitore del bando regionale “Bellezza e legalità per una Puglia libera dalle mafie” e si è svolto con partner le altre parrocchie del quartiere Paolo VI (Santa Maria del Galeso, san Giuseppe Moscati, san Massimiliano Kolbe). «Inutile nascondercelo, le mafie attingono a bacini facili tra i ragazzini per strada. Ecco perché percorsi come questo – conclude il presidente Erbante - assumono ancora più importanza. Abbiamo cercato di insegnare il rispetto dell’altro, far capire che non si gioca solo per vincere, che il contributo di ognuno è importante per il raggiungimento di un bell’obbiettivo, che ci sono altre strade percorribili, lontane dalla criminalità e trasmettere anche l’amore per la loro città. Come sempre in questi casi, abbiamo gettato un seme che speriamo negli anni dia i suoi frutti».
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